domenica 17 gennaio 2010

UN SINODO SULLA DONNA? NO, DI PIÙ

"La Chiesa sembra trascurare la complessa problematica femminile". È la costatazione di due donne di spicco del mondo culturale cattolico, Liliana Cavani e Emma Fattorini, che hanno scelto "Il sole-24 ore" (27 dicembre 2009) per porre al riguardo "domande pacate" nel tono ma forti nei contenuti. Si chiedono cosa ne è stato della grande novità delle affermazioni dell'Enciclica Mulieris dignitate, del perché sono rimaste disattese le aspettativa suscitate dalle parole di Giovanni Paolo II sul "genio femminile". Le ragioni di questa situazione ecclesiale, rispondono le due donne, "sono tante e come sempre quasi tutte dettate da paura". La conseguenza è l'impoverimento della Chiesa e della sua missione civile e sociale. Al termine della loro breve e precisa analisi, la proposta di Liliana Cavani e Emma Fattorini è avanzata con molta soavità: "È troppo ingenuo pensare all'urgenza addirittura di un Sinodo sulla donna?".
La provocazione merita d'essere raccolta e forse portata più avanti. Un Sinodo sulla donna? Più propriamente si dovrebbe dire un Sinodo dei vescovi sulla donna, ossia radunare due trecento vescovi da tutto il mondo, magari invitando qualche donna come "uditrice", per parlare della presenza femminile nella Chiesa e offrire i propri consigli al Papa, essendo il Sinodo uno strumento consultivo. Perché invece non suggerire un Sinodo delle donne sulla donna? Non potrebbe il Papa convocare una rappresentanza di donne, da tutti i continenti, perché siano loro stesse a interloquire direttamente con lui. Magari chiamando un nutrito gruppo di vescovi come "uditori".
Potremmo spingerci oltre. Un sinodo dai laici sul laicato. La costatazione che "la Chiesa sembra trascurare la complessa problematica femminile", è un aspetto di un problema più vasto: la Chiesa sembra trascurare la complessa problematica laicale. L'anno sacerdotale in corso va vissuto fino in fondo, per riscoprire la peculiarità di questa vocazione. Ma poi occorrerà interrogarsi seriamente sul laicato, se non vogliamo trovarci con una Chiesa clericale. Non ci si dovrà allora lamentare della rivendicazione del sacerdozio femminile o di veder ridursi l'impiego ecclesiale degli uomini nel servizio liturgico. È ben altro l'apporto che i laici, uomini e donne, sono chiamati a dare alla vita della Chiesa e al suo impegno nelle realtà umane.

Con i vostri rilievi, opinioni, messaggi potrò fare di questo testo l'editoriale per la rivista Missioni OMI. Grazie.

1 commento:

  1. E' già da tanto tempo che ho in cuore le stesse domande.L'iniziale apertura di Papa Benedetto XVI al diaconato femminile mi sembrò un miracolo. Che ne è stato? Cosa sarebbe ora la Chiesa senza Maria, senza tutte quelle donne che hanno dato la loro vita per Gesù (es. Chiara Lubich, Madre Teresa etc..)?L'unica risposta è che Dio non guarda i ruoli che solo gli uomini sanno costruire, inventare, ma ai cuori. Perché la Chiesa clericale non si apre all'aspetto mariano, universale?I rischi sono molti...ma i frutti sarebbero molti di più; no?
    Anna Rita

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