mercoledì 26 maggio 2010

Il carisma e la regola / 5 - Storia del carisma e scritti del fondatori nelle Costituzioni rinnovate

A volte gli esami sono un incubo per gli studenti e una noia per i professori. Non così in questi ultimi esami che ho ricevuto al Claretianum a conclusione del corso sulla Regola. Ho trovato negli studenti un interesse straordinario, ho visto i risultati di una ricerca seria, la gioia di scoprire cose nuove.

La lezione V, dal titolo “Storia del carisma e scritti del fondatori nelle Costituzioni rinnovate”, aveva come tema la presenza nelle nuove Costituzioni di introduzione storiche, di testi espliciti dei Fondatori, di consonanze con le loro tematiche preferenziali.
Il motu proprio Ecclesiae Sanctae (1966), nella parte II, sulla Revisione delle Costituzioni e delle Tipiche domandava, in netta contrapposizione con le indicazioni di inizio Novecento:
“12. Per ogni Istituto le leggi generali (Costituzioni, Tipiche, Regole o comunque si chiamino) abbracceranno ordinariamente i seguenti elementi:
a) Principi evangelici e teologici della vita religiosa e dell'unione di questa con la Chiesa ed espressioni adatte e sicure grazie alle quali si interpretino e si osservino lo spirito e le finalità proprie dei Fondatori, come pure le sane tradizioni: tutto ciò costituisce il patrimonio di ciascun Istituto» (Decr. Perfectae caritatis, n. 2 b);
b) le norme giuridiche necessarie per definire chiaramente il carattere, i fini e i mezzi dell'Istituto. Queste norme non devono essere eccessivamente moltiplicate, ma devono sempre essere espresse in modo adeguato.
13. L'unione di questi due elementi, spirituale e giuridico, è necessaria perché i testi fondamentali dell'Istituto abbiano una base stabile e perché il vero spirito e la norma vitale li penetrino; bisogna dunque guardarsi dal comporre un testo o solo giuridico o di pura esortazione”.
È stato un anelito costante da parte dei fondatori, di trasmettere, di “narrare” la propria esperienza carismatica. Basterà pensare al valore che rivestono il Testamento di Francesco d’Assisi, gli Arricordi e i Legati di Angela Merici, l’Autobiografia di Ignazio di Loyola, di Antonio Maria Claret, di Giacomo Alberione. Le lettere costituiscono spesso una ulteriore miniera per conoscere molti aspetti del loro progetto. Le conversazioni e le istruzioni sono ancora altri strumenti utilizzati per far conoscere la natura dell’istituto. Gli Entretiens di Francesco di Sales e di Vincenzo de Paoli ne sono un esempio classico. Le Regole rimangono comuque lo strumento più appropriato.
La ricerca verteva sulla fedeltà a questa loro narrazione nella Costituzioni rinnovate. Gli studenti ne sono stati interessatissimi (e io con loro).

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