mercoledì 5 maggio 2010

Il comandamento nuovo

Carissimo Fabio, sabato e domenica scorsi avevo letto il tuo "dialogo-preghiera" sul Vangelo della V domenica di Pasqua, quando Gesù dà il comandamento nuovo. Mi è piaciuto tantissimo, e altrettanto mi ha aiutato. Ho immaginato cosa sarebbe un supermercato se fra venditori e acquirenti ci fosse quella relazione che è la carità reciproca... ma ho anche capito che tutto il mio lavorare su carte (non solo però!)… non è un burocratico lavoro d'ufficio, ma occasione per tessere relazioni di amore reciproco. Lo sapevo, ma mi si è illuminato di più. Insomma, ero infuocato di questo che Gesù presenta come il distintivo nostro, la nostra identità... Percependo, nello stesso tempo, che quanto sembra a me così evidente e ovvio non "colpisce" automaticamente gli altri, non attira nello stesso modo la loro attenzione...

Alla luce di quanto vengo di dire mi hanno colpito le seguenti, pur bellissime, parole di Benedetto XVI: Gesù parla di un “comandamento nuovo”. Ma qual è la sua novità? Già nell’Antico Testamento Dio aveva dato il comando dell’amore; ora, però, questo comandamento è diventato nuovo in quanto Gesù vi apporta un’aggiunta molto importante: «Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri». Ciò che è nuovo è proprio questo “amare come Gesù ha amato”. Tutto il nostro amare è preceduto dal suo amore e si riferisce a questo amore, si inserisce in questo amore, si realizza proprio per questo amore. L’Antico Testamento non presentava alcun modello di amore, ma formulava soltanto il precetto di amare. Gesù invece ci ha dato se stesso come modello e come fonte di amore. Si tratta di un amore senza limiti, universale, in grado di trasformare anche tutte le circostanze negative e tutti gli ostacoli in occasioni per progredire nell’amore. E vediamo nei santi di questa Città la realizzazione di questo amore, sempre dalla fonte dell’amore di Gesù. (Torino, 2 maggio 2010 – Omelia)
Come mai è così lenta la comprensione della "reciprocità", che è poi la natura dell'amore che si vive nella Trinità? Eppure, se c'è uno che vive per l'altro, che è tutto nell'altro che gli sta davanti, questi è proprio Benedetto XVI!
(Luigi da un Paese lontano)

Nessun commento:

Posta un commento