lunedì 14 giugno 2010

SULLA VIA DEI RITORNO / TERRA SANTA 9

La mattina presto continuano le visite dell’uno e dell’altro di noi al Santo Sepolcro per l’ultimo saluto. La settimana è volata in un soffio. Come i discepoli anche noi, di città, idee politiche, caratteri diversi, siamo stati raccolti in unità dall’unico Signore che ci ha creato famiglia. Ora egli affida anche a noi il mandato di andare ad annunciare quanto abbiamo sperimentato con lui nella sua terra.
Da una settimana la strada per Emmaus è chiusa per “motivi di sicurezza”, ci è quindi preclusa l’ultima tappa del nostro viaggio. Ho visto che anche gli studenti universitari di Hebron, per “motivi di sicurezza” non sono mai stati al mare o a Gerusalemme: come potrebbero oltrepassare il muro?
Trascorriamo così le ultime ore nel Getsemani dove, proprio tra gli ulivi, celebriamo la messa: ringraziamo Gesù per essersi addossati i nostri peccati, rinnoviamo l’impegno a pregare per trovare come lui la volontà di Dio e la forza per attuarla, rinnoviamo il legame d’unità perché Gesù sia sempre in mezzo a noi, senza che disperdiamo come invece era accaduto ai discepoli.

È poi il momento di iniziare la comunione dell’esperienza vissuta. Ecco le prime testimonianza:
- Grazie di averci fatto conoscere questa Terra in modo nuovo; di averci resi partecipi della “vita” della famiglia dell’Opera qui; di averci fatto vivere una “esperienza” unica al di fuori dello spazio e del tempo. Torniamo a casa rinnovati nella fede e arricchiti nella vita. Grazie anche della presenza di p. Fabio Ciardi. I suoi interventi e le celebrazioni eucaristiche da lui presiedute sono stati veri momenti di paradiso. (Giovanna e Antonio Maffeis, Anna e Sergio Sanfelici).
- Sono felice, contenta, c’è stata l’aria di un incontro dell’Opera, questo mi ha aiutato a vivere bene il tutto. P. Fabio è stato per me di grande luce e gioia. P. Massimo molto bravo. I particolari più significativi della vita di Gesù sono stati bellissimi ed emozionanti. Sono riuscita a partecipare a tutto. L’incontro con la comunità locale è stata molto importante, interessante, istruttivo, emozionante. Le focolarine sono state splendide, mariane. Parto con una ricchezza nell’anima e nel cuore e assicuro la mia unità e preghiere per tutte queste realtà difficili di questa terra dove si sente forte la presenza di Gesù e di Chiara. Grazie ed auguri. (Lucia Aiello)
- Mi risuona la canzone: “Vederti Signore, il cuore sta per impazzire…”. Questa contemplazione spero si trasformi in frutti da portare a chi mi sta vicino. Adesso sappiamo dove pensare Gesù, abbiamo assaporato anche i suoi cibi! (Enza di Perugia)
- Ho il desiderio di comunicare l’esperienza che si vive qui in Israele, far sapere alle nostre comunità ristiane come vivono i cristiani qui in Terra Santo; non solo pregare per loro, ma anche informare per aiutare concretamente (Grazia di Manduria)
- Tutto ha concorso a formare tra noi la famiglia. Sento la responsabilità di prendere su di me i dolori di questa terra prediletta da Gesù che sta soffrendo tantissimo. È diventata la mia terra! Abbiamo bisogno di creare una famiglia allargata per riuscire a portare insieme una parola di pace in questa terra di Gesù (Roberto Greco di Napoli).

Ed eccoci al Tel Aviv, pronti per l’imbarco gli uni per Milano gli altri per Roma. Anche questa volta prendo a prestito le parole di Chiara:
«Sette giorni durò il mio soggiorno in Palestina, sette giorni nei quali ebbi modo di vedere, nella stessa Gerusalemme e fuori, tanti Luoghi Santi.

Non ricordo l’itinerario delle visite, ma i luoghi li ho impressi profondamente. (…) A sera calata, alzando gli occhi al cielo, grondante stelle cariche di luce, cieli che qui in Italia non si sognano nemmeno, sentivo una strana e logica affinità tra quel firmamento e quei luoghi. (…) Vidi tanti altri posti, seguii tante strade che Gesù aveva fatte, osservai luoghi che Gesù aveva osservato, mi passarono sotto gli occhi pietre, pietre e pietre ancora... E ogni pietra diceva una parola, molto di più di una parola, cosicché, alla fine, l’anima era tutta inondata, tutta piena della presenza di Gesù.
Ricordo con evidenza d’essermi, al settimo giorno, scordata letteralmente della mia patria, dei miei conoscenti, dei miei amici, di tutto. Io mi vedevo là, immobile ed estatica, spiritualmente pietrificata tra quelle pietre, senz’altro compito che rimanere e adorare. Adorare fissa con l’anima nell’Uomo Dio, che quelle pietre mi avevano spiegato, svelato, cantato, esaltato!
Un solo pensiero mi smosse e mi fece tornare. C’era anche in Italia un posto, che valeva di più di quei luoghi, dove avrei trovato Gesù vivo: era il tabernacolo, ogni tabernacolo con Gesù eucaristia.
Mentre l’aereo ci riportava, pensando e meditando, compresi per la prima volta come certi musulmani s’accechino dopo aver visto la Mecca e i luoghi per loro sacri, perché più nulla hanno da vedere – secondo loro – di migliore.
Noi no; col Dio dei vivi, possiamo tener gli occhi aperti anche dopo aver visto la Terra Santa, purché non si veda che Gesù, Gesù nell’Ostia santa, Gesù nei fratelli, Gesù nelle circostanze liete e tristi della vita».

Testo e contesto

Netanyahu vara il comitato che indagherà sull'abbordaggio alla nave degli attivisti turchi. E invita il premio Nobel nordirlandese Trimble e l'avvocato canadese Ken Watkin. Obama soddisfatto. I ministri europei: “Aprire varchi subito e senza condizioni”.

Al Getsemani abbiamo incontrato João Bráz de Aviz, arcivescovo di Brasilia, amico del Movimento dei focolari, con una quarantina di sacerdoti della diocesi. Ieri ad Hebron, sulla tomba dei Patrairchi, ho trovato un folto gruppo di musulmani dall’India, in pellegrinaggio come noi… La pace e l’unità verranno quando faremo pellegrinaggi insieme, ebrei, cristiani e musulmani sui comuni luoghi santi.

Personal box

Ho approfittato di un momento libero per correre alla grotta nella quale Gesù si ritirava di notte, sul Getsemani, la grotta nella quale fu tradito. Ho chiesto perdono di tutti i nostri tradimenti… e la grazie del suo sguardo di misericordia, capace, come con Pietro, di farci sempre ricominciare.

2 commenti:

  1. Grazie, p.Fabio, per questo "itinerario sacro" fatto, si può dire, "insieme", dove abbiamo sperimentato l'abbraccio dell'amore di Dio e nel quale ci siamo sentiti completamente avvolti.
    Gigi

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  2. Grazie di queste cronache che mi hanno fatto ripercorrere con voi in questi giorni quei luoghi di Gesù, ma che pure mi hanno ravvicinato la gente e i popoli che abitano quella terra, amata da Dio per tanti motivi.
    José-Damián Gaitán

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