domenica 4 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 2 – Nella cittadella di Canção Nova

Roma-San Paolo: un viaggio lungo, più di 24 ore. Sono partito da Vermicino per Parigi alle 12.30 e da Parigi per il Brasile alle 22,30. Un’ora intera all’aeroporto di Parigi solo per trasferirsi al Teminal 1. Arrivo a San Paolo alle 10,00 del giorno successivo e poi altre tre ore per arrivare alla sede di Canção Nova. Ho tutto il tempo di leggermi il delizioso libretto di Anna Maria e Danilo Zanzucchi, leggero nella forma, densissimo nella sostanza: una ossigenata di vita vera.
Arrivato all’aeroporto di San Paolo sorpresa. Sapevo che l’accoglienza brasiliana è sempre calorosa, ma non immaginavo che ad attendermi ci fossero una decina di telecamere, tantissimi fotoreporter, giornalisti, e fans. Poi mi hanno spiegato che attendevano la squadra del Brasile di ritorno dal Sud Africa, ma intatto l’effetto-brasile sono riusciti a darmelo. Oltre a stampa e televisione ad accogliermi c’erano anche Piero Facci del Pime e p. Wagner e Verinha di Canção Nova
L’invito a venire in Brasile è venuto proprio da questa Verinha che per più di un anno mi ha tempestato di e-mail che ho sistematicamente ignorato: troppo gli inviti che ricevo. Fin quando si è presentata di persona a Roma, attorniata da altri dieci inviati, per un ulteriore caloroso brasilianissimo invito. Al corso di formazione che Canção Nova organizza ogni anno hanno presieduto gli amici del club romano: Zevini, Cencini, Cabra, Gambino, Roggia… mancava soltanto Ciardi. Davanti alle mie resistenze che si fanno sempre più labili, Verinha scopre l’ultima carta: vuole che vada proprio io perché… qualche anno fa è stata mia studente a Roma. Anche se mi vergogno di non averla riconosciuta, sono scusato: ho avuto miglia di studenti di tutto il mondo.
La sfida è appetibile: dare un corso sui carismi a più di 200 formatori e formatrici di una quarantina di nuove comunità e movimenti ecclesiali, presenti anche alcuni dei fondatori!
Alla cittadella di Canção Nova sono ospitato proprio nella casetta dove abita Verinha assieme ad altre tre compagne. Mi lascia la sua stanza e lei forse dormirà sul divano del salottino. Nel pomeriggio primo sguardo attorno. È inverno, mattina e pomeriggio è freschetto, ma durante il giorno un bel sole cocente e venticello. Il luogo è incantevole, circondato da colline dietro le quali si ergono le montagne che salgono oltre i 1500 metri. Quasi 500 gli abitanti della cittadella, di cui 250 giovani in formazione (ma anche gli altri abitanti sono giovani). Attorno le casette delle famiglie che si trasferiscono e vengono ad abitare qui. Una cittadella in mezzo alla piccola città Cachoeira Paulista.
Le costruzione sono una cinquantina e il tutto dà proprio l‘idea di una cittadella. Le attività ruotano attorno alle comunicazioni: centro televisivo (la loro tv trasmette 24 ore su 24), radio, editoria di riviste, libri, audio, video, tipografia… Una costruzione che richiama un palazzetto dello sport, con 80.000 posti, che ogni mese si riempie di giovani (il prossimo incontro venerdì, sabato e domenica prossima), un'altra per 10.000 persone (oggi vi si celebra la messa per i tanti visitatori giunti da ogni parte). Vivono qui anche altre cinque comunità, tra cui una di suore francescane che curano l’adorazione perpetua, e una di Salvatoriani che assicurano le confessioni: un esempio di comunione tra carismi… Ma perché queste cose così belle non si conoscono?

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