sabato 31 luglio 2010

Slovenia: i vicini di casa

Accompagnato dai colori del tramonto, ieri ho attraversato quasi tutta la Slovenia, da Trieste fino a Celje, la terza città del Paese. Occorrono poche ore per un Paese così piccolo, appena la metà della Svizzera, con soltanto due milioni di abitanti. È uno degli Stati più giovani dell’Europa, ma con una storia antichissima. Ho visto monti e monti e monti, boschi e boschi e boschi, mentre il verde intenso lentamente si andava incupendo. Incuneata tra Italia, Austria e Ungheria è crocevia tra nord e sud, ovest e est europeo.

Questa mattina ho passeggiato per il centro storico di Celje, una grande area pedonale, un negozio dopo l’altro, un’infinità di bar, bistro e localini deliziosi, affollatissimi, bancarelle di antiquariato, contadini che vendono i loro prodotti… Una città viva, che vanta origini romane, ma che ha conosciuto la sua fortuna a partire dal 1300-1400.

La storia di Dio e la mia - una recensione di Michele Genisio

Cuba io non la conosco. Ma da quel poco che ho visto nei film e nei documentari, da quello che ho appreso dai racconti e dalle storie che mi hanno raccontato, dalla musica che ho ascoltato – che ti scalda e rallegra il cuore – un’idea me la son fatta: che la gente a Cuba, come tanta gente che è cresciuta al sole onnipotente dei Caraibi, è autentica amante della vita.
Chi ama la vita, ahimè, ne conosce le delizie, ma tende spesso a sperimentarne anche le oscurità, le bassezze; conosce la poesia ma talvolta non riesce a tenersi a distanza di sicurezza dalla sozzura. Credo che per questi motivi padre Fabio Ciardi abbia trovato un pubblico d’eccezione a l’Avana, nell’aula Bartolomè de Las Casas, dove ha tenuto le conferenze dalle quali è nato questo libro, dal sottotitolo molto esplicativo: «La Bibbia fonte di ispirazione per l’uomo».
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venerdì 30 luglio 2010

Un saluto da Padre Novo e dai monaci di Praglia

In viaggio verso la Slovenia mi sono fermato a Saccolongo, per incontrare padre Novo. Ai piedi dei Colli Euganei, la casa per i Francescani anziani e ammalati e un piccolo gioiello. Una quarantina i frati presenti, di cui 25 non autosufficienti. Ben assistiti da infermieri e medici, godono di un bel parco e soprattutto dello sguardo premuroso del… guardiano (non per niente san Francesco ha voluto che così si chiamasse il superiore), nel caso p. Camillo! Accanto una casa per ragazze madri e altre per disabili: un vero complesso della carità.

Novo, lì come lo scorso anno per trascorrere il periodo estivo, è stato contento di vedermi. Abbiamo pranzato insieme e dopo pranzo ci siamo seduti un po’ nel parco, accompagnati da p. Rossi, che stava a Cipro, e da p. Dario istriano, anche loro ormai a riposo in quella casa. Tutti e tre con il proprio moderno deambulatore. Novo aspetta di tornare a Roma perché… lì sono tutti anziani e poi il suo mondo è un altro! Saluta tutti e vive per tutti noi.

Non potevo poi non fare una visitina alla celeberrima abbazia benedettina di Praglia, a pochi chilometri di distanza. Presenti dal XII secolo, i monaci sono attualmente 45. L’abbazia è vivissima sia per la presenza di giovani monaci, sia per l’intensa attività culturale e pastorale. Il monaco che mi ha guidato nella visita ai quattro chiostri, alle biblioteche, alla sala capitolare, mi ha fatto notare che nella planimetria del monastero il coro è al centro, a indicare il primato della preghiera e dell’unione con Dio.

giovedì 29 luglio 2010

Il saluto alla partenza per la Slovenia

Al rientro dal Brasile il saluto della famiglia di mia sorella Elena, alla partenza per la Slovenia quella della sorella Rosaria. Buon viaggio!

Vermicino

Alcuni giorni a Vermicino, per congedarmi dalla comunità oblata a cui sono legato da quasi 40 anni. Tutta la mia vita religiosa è trascorsa qui, luogo di formazione di decine e decina di Oblati, di incontro per la Famiglia oblata, per i nostri laici, casa di accoglienza, di preghiera, di studio, di lavoro, di spiritualità… Da qui sono partiti missionari per il mondo intero e qui vi ritornano per poter ritemprare corpo e spirito. Tanta gratitudine per i formatori, gli animatori, quanti sono a servizio per ogni necessità. E l’augurio che rimanga sempre un punto luminoso, un cuore pulsante, come quello di Gesù che campeggia nella cappella, a benedire sempre tutti e ognuno.

mercoledì 21 luglio 2010

Vallombrosa: formazione sacerdotale

30 formatori di seminari da tutto il mondo per un intenso corso di aggiornamento. Alcuni li ho già incontrati nei loro paesi, come Cuba e Lituania. Sto due giorni con loro, nella cornice del monastero dei monaci di Vallombrosa, in questa verdissima foresta, a 1.000 metri di altezza. Parlo delle “solite cose”, ma anche di cose per me nuove, come i modelli formativi e la storia della formazione al presbiterato. Mi sono reso conto come mai prima d’ora dell’influsso determinate esercitato dei carismi nella formazione dei sacerdoti e dei “seminari” in particolare: monachesimo con Atanasio, i Cappadoci, Agostino, Eusebio, Gregorio Magno, i Canonici, Ignazio di Loyola, Vincenzo de Paoli, Eudes, Olier… Se così nel passato perché non altrettanto nel presente?
Le metodologie formative lungo storia sono state le più diverse, da quelle che andavano da persona a persona, sul modello dell’artigiano che trasmette la propria abilità, a quelle della “scuola” di arte e mestieri, a quelle delle comunità d’indole monastica, canonicale, episcopale, fino al seminario tridentino… Tutte, in un modo o nell’altro, sono legate ad una determinata spiritualità e ne sono espressione. Una nuova spiritualità, quella della comunione, sarà capace di generare una nuova metodologia formativa, una nuova forma di “seminario”? Mi sembra che la spiritualità della comunione è chiamata a informare non soltanto la vita interna del seminario, ma anche i rapporti con tutte le altre componenti della Chiesa comunione, in una relazione di amore reciproco con le altre vocazioni, con i carismi, in un’apertura dialogica a tutto campo, con le altre Chiese, le altre religioni, le altre culture…

sabato 17 luglio 2010

L'ultimo saluto brasiliano...

... ce lo danno queste bambine vestite con i costumi camagnoli per la festa junina!
Ora, tornato in Italia, ricomincia una nuova avventura.
Grazie a tutti quanti mi hanno seguito con la preghiera e con l'affetto

venerdì 16 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 13 – Ultima tappa

16 luglio - Con un po’ di difficoltà, visto i ritardi dei voli, sono giunto a San Paolo (ancora nella casa del PIMI che, nella foto, indico assieme a Pedro Facci) da dove, tra poco partirò per l’Italia via Francoforte. Il tempo, che è galantuomo, si riprenderà le cinque ore che mi ha regalato venendo qui. La notte del 16 luglio la passerò dunque il cielo… un volo nel seno del Padre! Un saluto assieme alle gen 3 di San Paolo!

Viaggio in Brasile / 12 – Ibiporã

15 luglio - Mattina a Ibiporã con p. Severino, alla scoperta del PIME. I missionari sono arrivati in Brasile sessanta anni fa, dopo la loro espulsione dalla Cina. Sempre così, proprio come dice Gesù del Vangelo: “Se vi scacciano da una città andare in un’altra”. Ibiporã, una cittadina di 50.000 abitanti, vicina a Londrina. Il PIME ha fondato la parrocchia negli anni Cinquanta e guida ancora la comunità cristiana. Con p. Severino un altro italiano e un indiano. Qui è iniziata, con p. Luigi Confalonieri, la presenza del Movimento nella regione. Nella piazza della chiesa sono presenti 15 altre chiese di differenti denominazioni. In tutta la parrocchia, che coincide con la città, sono sorte 60-70 nuove chiese evangeliche, dai nomi più fantasiosi. Ogni settimana, in un garage o in una stanza, ne nasce una nuova. È il riflesso di quanto avviene in tutto il Brasile dove gli evangelici sono ormai 35 % della popolazione. Il dialogo con loro è difficile a differenza di quanto avviene con le chiese tradizionali come i Luterani, i Battisti. I nuovi gruppi sono fondamentalisti e molto chiusi. Ma aumentano velocemente anche quanti si dichiarano atei, ormai l’11%. Eppure, almeno al primo sguardo, appare una grande religiosità. In questi giorni ai caselli dell’autostrada chi riscuote il pedaggio mi domanda la benedizione. Nel parlare comune sento tutti che dicono: Grazie a Dio, Se Dio vuole, Mi benedica padre… Mai una bestemmia…
Qui a Ibiporã nel giro di tre anni sono morti tre amici, Claudio Romano, Giorgio Pecorari, Benedito Libano. Vado a pregare sulla loro tomba e affido a loro l’evangelizzazione di questa regione e la penetrazione dell’Ideale. Visito anche la casa del PIME per i missionari anziani e ammalati, che saluto: una struttura meravigliosa.
Pranzo nel focolare femminile, dove sono giunti gli eco dell’incontro di ieri sera. Nasce il progetto di un grande incontro a Londrina, il prossimo anno, per religiosi, religiose, sacerdoti, nel nuovo stile dell’Opera una.
Nel pomeriggio un’altra cittadina, dall’altra parte di Londrina, Combé. Visito la cappellina sorta su luogo della morte di Madre Leonia e un’altra delle opera delle suore Claretiane: un centro per barboni e gente di strada. Vi trovano accoglienza quaranta, cinquanta uomini che possono dormire, riposarsi, mangiare, fermarsi per un certo periodo. C’è una casa anche per le donne. Mi fa da guida una suora minuscola, che si confonde con i barboni. Incredibile dove arriva la carità.

Dopo cena sorpresa. Arrivo all’aeroporto ma il volo è soppresso: a San Paolo l’aeroporto è chiuso per le condizione metereologi. In affetti anche qui piove a dirotto, fa freddo, c’è nebbia… da tre giorni non vedo più il bel sole caldo brasiliano. Niente di grave, partirò domattina.

giovedì 15 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 11 – Londrina

14 luglio - Oggi sono nello stato del Paranà, a Londrina, la piccola Londra fondata dagli Inglesi. Sono atterrato la mattina presto. Dall’alto, nelle prime luce dell’alba, si vede un paesaggio verdissimo. La città, con i suoi mezzo milione di abitanti, si disegna a ciuffi di grattacieli coloratissimi che spuntano tra parchi e boschi. Mi accoglie un bel gruppetto di persone del Focolare, p. Severino Crimella del PIME e le suore Missionarie di sant’Antonio Maria Claret. Sono queste che hanno il primo diritto di prelazione. Mi portano là dove è iniziato l’Istituto, una volta fuori città, tra i boschi. Oggi il luogo è attorniato dai grattacieli, ma i parchi rimangono sterminati. Qui, a sud, l’inverno si sente, fa freddo, ma gli alberi, con i fiori dai colori intensi, sembrano non sentirlo ed è una primavera.
Visito la casa dove ha vissuto Madre Leonia, oggi trasformata in museo, il santuarietto dove lei riposa e dove l’adorazione eucaristica è permanente, la casa generale, gli asili per i bambini, le case di riposo per gli anziani, la chiesa parrocchiale con ambienti ricchi di sale e saloni…

Nel pomeriggio il parroco, Joel, che ho conosciuto a Roma, mi porta a visitare la città, il seminario, la cattedrale del cofondatore, e altre opere di Madre Leonia. Mi hanno colpito soprattutto le casette per accogliere le persone che vengono curate nell’ospedale per i tumori; persone che vengono da lontano, povere, che non avrebbero dove stare. Le suore vivono con loro, le aiutano, preparano i pasti… Un altro carisma, dopo quelli che ho visto in questi giorni brasiliani, un’altra opera di Dio che canta la sua gloria. Ci sono mille particolari che parlano di una straordinaria santità ordinaria.
Lasciamo la città, tutta un giardino, è ci inoltriamo sulle colline attorno, fino alla casa di ritiro dei Carmelitani, per salutare il vescovo che sta predicando gli esercizi ai missionari Saveriani. È l’occasione per vedere un altro volto della di Londrina, quello delle favelas, con la gente sbandata, e quelle delle piccole case popolari del governo di Lula. Vedo delle suore indiane in mezzo alla gente… dove non arriva la presenza della carità.

Infine una bellissima serata, in una delle sale della parrocchia, con le focolarine e la comunità del Movimento, un centinaio di persone, alcune venute anche da molto lontano. Che famiglia grande ho, e come è ben radicata in ogni parte del mondo: ovunque vado sono sempre a casa.

mercoledì 14 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 10 – Con gli Oblati

13 luglio - Dai carismi nuovi a quelli antichi: PIME e Oblati di Maria Immacolata. L’aurora è d’un rosso intenso e vale anche in Brasile il proverbio: “Rosso di mattina la tempesta si avvicina”. Piove tutto il giorno: una benedizione in questo inverno troppo secco, che somiglia a una nostra bella estate.
Sono nella casa regionale del PIME, assieme a Piero Facci, direttore della rivista “Mondo e Missão”. Visito il complesso editoriale e un membro della redazione mi fa una intervista. Passeggio attorno alla casa e subito mi si mostra la realtà religiosa del Brasile: ad ogni passo una Chiesa o un tempio delle più varie denominazioni cristiane, da quelle classiche come i Battisti, alle sette dai nomi fantasiosi, ai gruppi eclettici orientaleggianti del tipo “Scienza gioiosa”…
Visita alla casa provinciale degli Oblati, dove mi accoglie con grande festa P. Cabral Rubens Pedro, il provinciale. Mi mostra con orgoglio la galleria di foto che raccontano la storia degli Oblati in Brasile. Nella casa accanto vivono tre scolastici dell’ultimo anno di teologia, mentre altri cinque sono in una comunità vicina. Ma in questi giorni non c’è nessuno a casa. È il periodo delle vacanze invernali e tutti i nostri studenti, compresi i sei di filosofia e i cinque novizi, sono in una favela della città per svolgere una missione tra la gente. Vivono lì con le famiglie e portano il Vangelo, da veri missionari. Sono ottanta gli Oblati che lavorano in Brasile, in questa regione, a Rio de Janeiro, in Goiânia, e soprattutto nel Nord: Belém, Recife, Manaus…

La casa provinciale è nel quartiere Ipiranga, dove alla fine dell’Ottocento si levò il grido “O libertà o morte”, dando inizio al processo di indipendenza dal Portogallo. Un grande monumento immortale il “grido di Ipiranga”.
La sera, dalla finestra della mia stanza, contemplo la grande San Paolo e penso al paesetto dove sono nato; anche quello si chiama San Paolo.

martedì 13 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 9 – Lancio del libro “Fale-nos Dele”

12 luglio – Dalla piccola cittadella Ginetta alla megalopoli San Paolo, sterminata foresta di grattacieli. 12 milioni di abitanti, 6 milioni di auto. La mattina al centro città per incontrare l’editore Canção Nova al quale offro il mio libro “Carismi, Vangelo che si fa storia”. È l’occasione per dare uno sguardo al cuore antico della città, con il collegio dei Gesuiti primo nucleo di san Paolo, la cattedrale, la chiesa dei francescani e quella dei benedettini. Salgo su un grattacielo a contemplare la città che si perde all’orizzonte in tutte le direzioni. Davanti al monastero dei benedettini il sogno di vedere svolgersi qui il forum di Unità e Carismi.

Nel pomeriggio incontro con i religiosi al centro zona e in serata il lancio ufficiale del libro “Parlaci di Lui” appena pubblicato in portoghese. L’evento si svolge alla Facoltà di comunicazioni ed è un momento di gioia intensa per tutti. In questi giorni l’ho già presentato in più occasioni, ma questa sera ha un fascino particolare. È anche l’occasione per incontrare studenti dell’ISC, focolarine conosciute a Roma, altri amici… Nasce l’idea di un audio-libro con la lettura del mio testo…

lunedì 12 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 8 – Alla Mariapoli Ginetta

11 luglio - Canção Nova: evangelizzare con i più moderni mezzi di comunicazione; Fazenda da Esperança: recuperare dalla droga, dalla violenza, dalla strada. E il Movimento dei Focolari? Lo domando appena giungo alla Mariapoli Ginetta, cuore del Movimento in Brasile. Questa mattina, visitando la prima casetta da cui tutto è cominciato e oggi trasformata in piccolo museo di Ginetta Calliari, trovo la risposta leggendo un testo di lei: «Quando arrivammo i missionari ci chiedevano: “Cosa siete venuti a fare? Ad aprire un ospedale?”. “No”. “Ad aprire una scuola?”. “No”. “Un orfanotrofio?”. “No”. “Ma allora, cosa siete venuti a fare?”. Nessuna di queste opere di misericordia… Noi dobbiamo testimoniare Dio, la presenza di Dio, e tenere Gesù in mezzo a noi”. Questa è la Mariapoli Ginetta, una presenza di Dio, una testimonianza di Dio, per questo tanti vengono qui, anche degli altri movimenti e delle nuove comunità. E siccome la spiritualità vera è sempre incarnata proprio qui doveva nascere la realizzazione più “materiale” del Movimento dei focolari, l’economia di comunione.

Al mio arrivo, ieri, dopo una mattinata di viaggio, l’incontro con 200 volontarie e altri membri della cittadella. Subito dopo dedico un centinaio di libri, dopo l’altro, con autografo, ad altrettante persone, un atto di amore personalizzato per ognuno, l’occasione per un brevissimo ma autentico rapporto a tu per tu! Poi le gen 3 più piccole, poi 180 gen 3 più grandi… Infine la messa nella stanza di George, paralizzato nel suo letto: lì si costruisce l’Opera!

Questa mattina visita alla cittadella, cominciando dalla “Spiga dorata”. All’inizio alcune ragazze che vendono il pane sulla strada alle macchine di passaggio, oggi un bellissimo locale dove mi offrono una colazione squisita. Adriana, che ha iniziato l’attività e ne è tuttora la responsabile, mi racconta la storia meravigliosa e i numerosi “fioretti” di questa azienda. Poi uno sguardo alla cinquantina di case immerse nel verde, la visita al cimitero e alla chiesa, che mi lascia incantato, una autentica opera d’arte che porta nel divino, una “reggia”, come l’aveva sognata Chiara, dove tutti i membri della cittadella, veri re e regine, si trovano a casa. Infine la casa dei sacerdoti e dei seminaristi. Con ognuno che incontri scatta subito l’unità. Specialissima quella con p. Germano, il patriarca della Mariapoli. I pasti nei centri zona sono momenti preziosi per mettere a fuoco tante realtà dei religiosi.
Nel pomeriggio, per la prima volta da quando sono in Brasile, un momento di riposo, infatti tutto il Brasile si è fermato per due ore per la finale dei mondiali di calcio! Poi si riprende con la messa nella chiesa della mariapoli, il rito degli autografi, l’incontro con le scuole della cittadella…
Mariapoli Ginetta: un’apparizione, un attimo di luce!

domenica 11 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 7 – Alla Fazenda da Esperança

9 luglio – Oggi si cambia completamente registro. Lascio un’opera straordinaria di Dio per un’altra, diversissima: Dio non si ripete mai. Sono alla Fazenda da Esperança, con Frei Hans. Canção Nova è nata da un salesiano che si è ispirato al Rinnovamento carismatico, la Fazenda da Esperança da un francescano che si è ispirato al Movimento dei focolari; quella dedita all’evangelizzazione con tutti i mezzi moderni, questa al recupero dalla droga, dalla prostituzione, dalla violenza...

Questa mattina sono venuti a prendermi Nelson e Luzia, nipote e zia (anche se lei è più giovane di lui, essendo l’ultima di 19 figli), ambedue confondatori della Fazenda. Mi portano subito a Guarantiguetá a vedere i luoghi di inizio dell’avventura e mi raccontano dei primi tempi. Poi nel centro delle ragazze, un parco armonioso e bello, proprio quello di c’è bisogno per persone che vengono da ambienti brutti e violenti. In una delle tante casette mi accolgono in festa mamme con bambini piccoli, in un’altra tante altre ragazze. Mi raccontano le loro storie di droga, di prostituzione, di dolore e i miracoli di risurrezione che stanno vivendo. Parlo a loro e la mattinata fugge in un attimo. Prometto di pregare in modo particolare per la sposina ventenne che spera di essere perdonata dalla mamma, per la giovane mamma a cui non è consentito incontrare i suoi due figli… Prima di ripartire un saluto agli ammalati di AIDS.

Lungo la strada percorsa da Benedetto XVI, che parte dal santuario di Aparecida, ci inoltriamo in un paesaggio di una bellezza straordinaria. Tra le montagne un altro centro di recupero di giovani. Qui ad accogliermi c’è Márcio che mi fa vedere i luoghi della visita del papa e le case sparse lungo la montagne, tra boschi e ruscelli, luoghi adatti per essere a contatto con la natura e operare una autentica disintossicazione da tante brutture. Anche qui incontro un 120 giovani con i quali mi intrattengo a parlare a lungo. Questo luogo è uno dei quattro dell’itinerario dei pellegrinaggi della valle del fiume Paraìba, assieme al santuario di Aparecida, alla chiesa di san Frei Galvão, a Canção Nova. Ogni giorno vengono pullman di pellegrini.

Scendiamo dalla montagna e arriviamo in un altro centro per ragazzi a pochi chilometri da quello delle ragazze: siamo nel “quartier generale” di Frei Hans, dove tra l’altro vive Cezar, sacerdote in carrozzella, altro confondatore della Fazenda. Messa con 120 giovani. Sono impressionato da come partecipano, da come accolgono le mia parole, da come cantano… e pensare da quali ambienti vengono, che esperienze tremende hanno alle spalle. Recupero da droga e violenza è impossibile, continua a sostenere Frai Hans, senza un’esperienza spirituale. Dopo cena l’ultimo incontro della giornata con i dirigenti della Fazenda. È presente anche uno dei padri della comunità redentorista a cui è affidato il santuario. Tutte le mie conversazioni della giornata sono state filmate e i video raggiungeranno le Fazende del mondo intero!

Oggi ho visto soltanto tre delle 70 Fazende sparse per il Brasile e per il mondo, ma basta per cogliere la grandezza di questa opera di Dio.



10 luglio – Sono in viaggio verso San Paolo con la famiglia che vive con Frei Hans e con un volontario in partenza verso una Fazenda del Mato Grosso. Fra poco più di tre ore sarò alla Mariapoli Ginetta. Sono passato nuovamente dal santuario di Aparecida, una vera città mariana gremita di folla. La nostra macchina viene scortata da una moto di servizio fino al convento dei Redentoristi. P. Carrilho accoglie con grande festa, mi mostra Chiara raffigurata nel santuario assieme a Madre Teresa e ai santi e sante del 1900. Poi l’ultima visita alla Madonnina per affidarle tutto e tutti. Lascio l’incantevole valle del Paraìba, con i santuari di ieri e di oggi, verso un nuovo santuario, la Mariapoli.

venerdì 9 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 6 – Dalla Aparecida

8 luglio - Il corso è terminato. Sono pronti pen driver con tutte le conferenze, le omelie e i dialoghi in mp3, e 10 dvd con le riprese video operate da tre telecamere. Mi sembra che tutti siano rimasti molto contenti. Sono prenotato per un altro corso il prossimo anno. Si può fare meditazione solo scorrendo i nomi delle 37 nuove comunità presenti; è un ripasso di tutto il vangelo: Alleanza di Misericordia, Arca di Allenza, Betania, Cattolica Pantokrator, Cuore fedele, Agnello di Dio, Shalom, Due Cuori, Dominus Salus, Volto di Cristo, Figli di Maria, Inseriti in Cristo, Fratelli nel Maestro Gesù, Magnificat, Mater Maria, Maria Pellegrina, Maanaim, Provvidenza Santissima, Monte Tabor, Nuova Gerusalemme, Opera di Maria, Redenti nel Signore, Messaggino, Rinascere, Restaurazione, Sacra Famiglia, Sacre Piaghe, Salvista, Servi della Parola, Semi del Verbo, Tenda del Signore, Totus Tuus, Vita Nuova, Canto Nuovo. Al termine dell’incontro ho fatto una foto con 14 fondatori e fondatrici: sei sposati, 1 sacerdote, 7 celibi. Avrò tempo per le mie riflessioni su queste nuova comunità. Vedi intanto
http://noticias.cancaonova.com/noticia.php?id=277037


Pomeriggio cambio scenario. Un’ora di trasmissione in diretta via TV, radio, internet. Vedi
http://www.cancaonova.com/portal/canais/eventos/novoeventos/cobertura.php?cod=2450&pre=6575&tit=Fale-nosdEle

Poi qua vicino, dalla Madonna Aparecida, il più grande santuario mariano del mondo per la statua più piccola della Madonna, una trentina di centimetri, dove ogni anno passano 10 milioni di pellegrini. 1717, alcuni pescatori trovano nel fiume Paraìba una statuina della Madonna. È di colore nero, lo stesso colore degli schiavi e delle schiave, ed era spezzata, come la vita del popolo schiavo. Ne nasce una piccola cappella. A metà del 1700 Zaccaria, uno dei tanti schiavi neri fugge dal suo padrone, ma dopo 600 km viene ripreso, incatenato e rinviato dal padrone. Per strada passa davanti alla cappella e chiede di entrare. Lì, davanti alla Madonnina, si spezzano le pesanti catene (ora custodite nel museo del santuario). Viene liberato e lui rimane lì, a servizio del santuario, e si fa schiavo di Maria. È l’inizio di tanti miracoli che rendono il luogo meta di pellegrinaggi. Ed ora sono arrivato anche io, con grandissima gioia…

Avrei tante cosa ancora da raccontare: la visita alla famiglia di Verinha, che mi consentito di dare uno sguardo alla vita semplice della gente; la cena “italiana” in un ristorante per raccogliere fondi: formaggi doc francesi, insaccati di incerta provenienza, vini cileno, baccalà alla portoghese… e una musica bellissima! Mi sono cementato nel sax.

giovedì 8 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 5 – Una serenata per Gesù




7 luglio - Anche oggi la giornata è iniziata con un’ora di adorazione molto animata dallo Spirito. Poi le mie lezioni con dialogo, Messa e omelia. Tra i presenti 15 fondatori e fondatrici di nuove comunità. Soltanto due dei partecipanti sono più anziani di me che faccio la figura di un grande patriarca. Ci sono anche due bambini di pochi mesi! L’attenzione e l’interesse sono molto alti (un po’ meno da parte dei due bambini) perché le tematiche toccano tutti molto da vicino. L’immersione in queste nuove comunità, che hanno origine nel Rinnovamento carismatica, mi aiuta a capire meglio il fenomeno. È un mosaico molto varie.

Le lezioni si tengono nell’auditorium San Paolo, capace di 600 persone. Sul palco un simpatico scenario in allestimento per la registrazione di un prossimo musical.

Ieri sera dopo cena sentivo cantare e suonare, nella minuscola cappella, la più giovane della comunità dove sono ospite. Pensavo stesse facendo delle prove. Più tardi, prima di andare a dormire sono entrato nella cappellina e l’ho trovata in ginocchio, il capo riposato sull’altare, il tabernacolo aperto… Aveva cantato la sua serenata a Gesù e ora stava lì, con lui.

mercoledì 7 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 4 – Un corso sui carismi ai carismatici

6 luglio 2010 - Ieri sera, con la messa, è iniziato il sesto costo di formazione per i formatori. Più di 200 i partecipanti, appartenenti a 37 nuove comunità. Una decina di abitoni, per il resto magliette e blu jeans. Il gruppo è piuttosto giovane. La matrice comune è quella del Rinnovamento carismatico, quindi preghiere vivaci, parlare in lingue…

Giornata abbastanza intensa. Quattro lezioni al giorno, con dialogo, messa e omelia. Per l’occasione ho preparato un libretto: “Carismi, Vangelo che si fa storia”, tradotto in portoghese. Sono le solite cose… ma in un’altra lingua, quindi fanno un certo effetto.
Ho avuto la gioia di incontrare p. Jonas Abib, il fondatore di Canção Nova, che è stato presente alle lezioni della mattina.
Dopo cena fuori con Verinha a guardare la Via lattea, gravida di stelle, con incastonata la Croce del sud.

martedì 6 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 3 – L’amore organizzato

Alle 8.00 Rodrigo viene a prelevarmi e mi guida al di dentro di Canção Nova. Ha 28 anni Rodrigo ed è responsabile dell’ufficio stampa. Iniziamo con DAVI (Dipartimento Audio Visivi), una grande azienda che impiega 200 persone. Sono quasi tutti giovani e si muovono attorno ai computer come api nell’alveare. Producono e distribuiscono audiolibri, CD, DVD, libri, riviste, gagget … Sparsi per tutto il Brasile hanno 35.000 persone che vendono i prodotti dell’azienda col metodo porta a porta. Entro Natale vorrebbero raddoppiare il numero dei rivenditori. Nelle aziende della cittadella, oltre agli abitanti, lavorano 1.000 persone che vengono dalla città e dai dintorni. In ogni azienda c’è una cappella; ogni lavoratore ha diritto a mezz’ora di adorazione!

Il centro di produzione ditale è l’ultima delle aziende nate, il fiore all’occhiello, con le più moderne apparecchiature per le trasmissioni dei programmi televisivi via satellite. Stanno per dare vita ad un secondo canale televisivo. Passo al centro giornalistico dove 50 impiegati provvedono ai telegiornali e ai più diversi notiziari diffusi via TV, radio, internet. Poi alla radio, agli studi televisivi… Simpatico il centro di produzione per i bambini e i giovani: programmi TV, radio, fumetti, giornalini… Ometto per adesso il centro medico, le scuole… La sorpresa arriva dal “club evangelizzazione” dove trovo una sessantina di persone impegnate a mantenere i contatti con i 500.000 benefattori e a sostenere i 1300 volontari che vanno a trovare quanti sono ammalati o nelle più diverse difficoltà. Mi è sembrato di vedere la carità che si organizza e che raggiunte tutti personalmente. La responsabile di questo centro non fa parte di Canção Nova. Sposata, con due bambini, mi dice la sua gioia di essere lì non soltanto per il lavoro, ma anche per come si lavora…
La mattinata termina con una conferenza stampa di un’ora nella quale parlo di tutto e di più.

Subito dopo pranzo sull’autostrada verso Queluz, il paesetto dove il fondatore ha costruito la sua prima casa per la pastorale giovanile. Lì, un giorno - è la festa di Cristo Re del 1977 -, domanda ai giovani presenti chi vuole dare un anno per Dio. Si alzano in 12, ragazzi e ragazze: è nata Canção Nova. Il viaggio mi permette di godere del paesaggio pieno di verde e di luce. La costruzione della prima casa conserva il fascino degli inizi. Vi sono 21 ragazze e 7 ragazzi che fanno l’anno di “discepolato”, una specie di noviziato. La maestra dei “novizi e novizie” mi presenta il gruppo, vivacissimo. Quasi tutti hanno conosciuto Canção Nova tramite la televisione, la radio, la stampa. Non molto distanze, lungo il fiume, un altro paese, Laurinhas, con il secondo “noviziato”. 36 ragazzi e ragazze che hanno come maestro uno sposato. In questa casa, che i Salesiani hanno donato a Canção Nova, il fondatore ha fatto gli studi come Salesiano.
La formazione sembra seria. Due anni di cammino vocazione nelle comunità locali; 1 anno di prediscepolato qui a Cachoeira Paulista; 1 anno di discepolato nelle due comunità che ho visitato; 3 anni di juniorato nelle comunità; 3 anni di promesse temporanee. Dopo di che si sceglie la via del matrimonio o del celibato e si emettono le promesse perpetue. Attualmente la “comunità di vita” - le persone con le promesse - comprende circa 900 persone di cui 164 sposate, 42 celibi, 30 preti, più i giovani con promesse temporanee. Accanto ad essa c’è la “comunità di alleanza”, un altro gruppo all’interno di Canção Nova.

A cena le quattro donne della casa di Betlemme dove sono ospitato, mi raccontano come hanno incontrato Gesù. Poi vengono con me dai 42 giovani del prediscepolato, metà ragazzi e metà ragazze, per sentire come l’ho incontrato io (speriamo!). Una serata di gioia.
In Italia adesso è già martedì da un po’ di tempo, mentre qui è ancora lunedì 4 luglio: siamo indietro di cinque ore…

domenica 4 luglio 2010

Viaggio in Brasile / 2 – Nella cittadella di Canção Nova

Roma-San Paolo: un viaggio lungo, più di 24 ore. Sono partito da Vermicino per Parigi alle 12.30 e da Parigi per il Brasile alle 22,30. Un’ora intera all’aeroporto di Parigi solo per trasferirsi al Teminal 1. Arrivo a San Paolo alle 10,00 del giorno successivo e poi altre tre ore per arrivare alla sede di Canção Nova. Ho tutto il tempo di leggermi il delizioso libretto di Anna Maria e Danilo Zanzucchi, leggero nella forma, densissimo nella sostanza: una ossigenata di vita vera.
Arrivato all’aeroporto di San Paolo sorpresa. Sapevo che l’accoglienza brasiliana è sempre calorosa, ma non immaginavo che ad attendermi ci fossero una decina di telecamere, tantissimi fotoreporter, giornalisti, e fans. Poi mi hanno spiegato che attendevano la squadra del Brasile di ritorno dal Sud Africa, ma intatto l’effetto-brasile sono riusciti a darmelo. Oltre a stampa e televisione ad accogliermi c’erano anche Piero Facci del Pime e p. Wagner e Verinha di Canção Nova
L’invito a venire in Brasile è venuto proprio da questa Verinha che per più di un anno mi ha tempestato di e-mail che ho sistematicamente ignorato: troppo gli inviti che ricevo. Fin quando si è presentata di persona a Roma, attorniata da altri dieci inviati, per un ulteriore caloroso brasilianissimo invito. Al corso di formazione che Canção Nova organizza ogni anno hanno presieduto gli amici del club romano: Zevini, Cencini, Cabra, Gambino, Roggia… mancava soltanto Ciardi. Davanti alle mie resistenze che si fanno sempre più labili, Verinha scopre l’ultima carta: vuole che vada proprio io perché… qualche anno fa è stata mia studente a Roma. Anche se mi vergogno di non averla riconosciuta, sono scusato: ho avuto miglia di studenti di tutto il mondo.
La sfida è appetibile: dare un corso sui carismi a più di 200 formatori e formatrici di una quarantina di nuove comunità e movimenti ecclesiali, presenti anche alcuni dei fondatori!
Alla cittadella di Canção Nova sono ospitato proprio nella casetta dove abita Verinha assieme ad altre tre compagne. Mi lascia la sua stanza e lei forse dormirà sul divano del salottino. Nel pomeriggio primo sguardo attorno. È inverno, mattina e pomeriggio è freschetto, ma durante il giorno un bel sole cocente e venticello. Il luogo è incantevole, circondato da colline dietro le quali si ergono le montagne che salgono oltre i 1500 metri. Quasi 500 gli abitanti della cittadella, di cui 250 giovani in formazione (ma anche gli altri abitanti sono giovani). Attorno le casette delle famiglie che si trasferiscono e vengono ad abitare qui. Una cittadella in mezzo alla piccola città Cachoeira Paulista.
Le costruzione sono una cinquantina e il tutto dà proprio l‘idea di una cittadella. Le attività ruotano attorno alle comunicazioni: centro televisivo (la loro tv trasmette 24 ore su 24), radio, editoria di riviste, libri, audio, video, tipografia… Una costruzione che richiama un palazzetto dello sport, con 80.000 posti, che ogni mese si riempie di giovani (il prossimo incontro venerdì, sabato e domenica prossima), un'altra per 10.000 persone (oggi vi si celebra la messa per i tanti visitatori giunti da ogni parte). Vivono qui anche altre cinque comunità, tra cui una di suore francescane che curano l’adorazione perpetua, e una di Salvatoriani che assicurano le confessioni: un esempio di comunione tra carismi… Ma perché queste cose così belle non si conoscono?