venerdì 18 febbraio 2011

Sempre sull’amore discendente di Riccardo di San Vittore

E veniamo al testo di Riccardo di san Vittore che ci hai ricordato qualche giorno fa nel tuo blog. Bella quella idea del "metallo fuso". Si vede che l'ambiente ormai preparava quello che poco dopo ha formulato san Tommaso (ST II-II, 188) come: "maius est contemplata aliis tradere quam solum contemplari" (è più perfetto trasmettere agli altri quanto si è contemplato che contemplare soltanto). Ma penso che si può dire che, in pratica, per la spiritualità cristiana è stato così quasi sempre. I santi e i mistici, voglio dire quelli che veramente hanno trovato Dio, sempre hanno cercato (con le sue opere di carità o di apostolato, e anche con i loro scritti spirituali e mistici) di trarre tanti altri dentro il fuoco dell'amore di Dio. Forse hanno incominciato con una o due persona (e anche questo vale per gli scritti), ma poi sono arrivati a tanti. Questo mi sembra che è proprio il "contemplata aliis tradere". 
Con la spiritualità di Ignazio si incomincia a dire: "contemplativus in actione". Questo si è una novità. Credo che sia stato il P. Nadal a formulare questa axioma. In questo senso penso che ci sono certi punti in comune tra l'impostazione d'Ignazio e quella di Chiara Lubich. (José Damián, Spagna)

Il blog di p. Fabio? "Il cielo sulla terra: Riccardo di San Vittore e Chiara Lubich". A me è sembrato un regalo. Poiché l'amore "scende", è giunto fino a me... (Cinzia, Sicilia)

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