lunedì 25 aprile 2011

Ritorno in Galilea / 3

Sei  la donna che più di tutti l’avevi amato e l’amavi e non sei capace di riconoscerlo. Sempre impossibile. Che ti è successo, Maria di Magdala? Le lacrime t’hanno velato gli occhi? Avete camminato un pomeriggio intero con lui, vi ardeva il cuore in petto per la sua presenza e non vi siete accorti che era il Signore. Come mai? fino a questo punto il dolore aveva indurito il cuore tuo, Cleopa, e quello del tuo amico? E tu Pietro, che hai vissuto così a lungo e intimamente con lui che t’ha fissato negli occhi dopo il tuo rinnegamento, proprio tu, là sul lago, sei incapace di intuire chi è colui che ti dice – e non è la prima volta! – di gettare le reti? Era il sole che col suo riflesso sull’acqua del mattino di accecava la vista?
Non è facile riconoscerti. Occorre tornare in Galilea, per imparare a riconoscerti in questa nuova dimensione. Da lì ci metteremo di nuovo in cammino dietro di te e ci insegnerai dove sei, in chi sei, come trovarti. Ci darai occhi nuovi, quella della fede; ci darai un cuore nuovo, capace d’amore. Nascerà un rapporto nuovo, un nuovo discepolato, una comunità nuova. 

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