lunedì 23 maggio 2011

Parlare dei santi con la lingua della gente


Sant'Eugenio parlava alla gente nella loro lingua, in provenzale, perché potesse capire.


Perché anche noi non dovevamo parlare di Eugenio con un linguaggio altrettanto comprensibile alla gente di oggi? È nato così lo spettacolo “Mistral”, andato in scena sabato e domenica, davanti a circa 1500 persone, durante la festa al Divino Amore. Avevo invitato una persona di solito molto critica. È venuta, ma soltanto per cortesia, proponendosi di andare via subito dopo l’inizio dello spettacolo perché non aveva tanta voglia di un’altra “predica” religiosa (cosa altro poteva essere la presentazione di un santo?). Naturalmente è rimasta sino alla fine, incantata!

Ricevo intanto le prime e-mail:
- Ho cominciato a leggere MISTRAL, e me lo gusto! mille di questi momenti! ( Mariba)
- Carissimo P. Fabio volevo semplicemente dirti il mio GRAZIE per quello che ci hai donato e trasmesso in occasione del 150° della Pasqua di S. Eugenio. Ho avuto la netta sensazione di far parte di un unico corpo in cui palpita lo stesso cuore (Tonino e famiglia)
- Durante tutto l'incontro, per tutta la fine settimana, il mio sguardo è stato attratto dalla reliquia del cuore di S. Eugenio, come a evidenziare che ciò che conta è solo l’amore, anche l’amore che fa male. Grazie ancora a ciascuno e continuiamo a stare nel “comandamento nuovo” con il cuore di S. Eugenio (Annamaria)
- Ancora con la gioia e il gusto del divino, vorrei ringraziarla della bellissima serata vissuta insieme! Quanta ricchezza esiste nella Chiesa che non conosciamo... Sono rimasta colpita e edificata della vita di S. Eugenio: un uomo coraggioso, di una fede ammirevole, un uomo di Dio. Grazie ancora P. Fabio e tutta la mia unità per la sua grande missione di Evangelizzatore e sfida nella fratellanza universale. (Margarida)

Nessun commento:

Posta un commento