martedì 10 maggio 2011

Ritorno dalla Galilea!

Ieri siamo tornati dalla Terra Santa alle prime luci dell’alba, grazie ad un guasto tecnico all’aereo che ha ritardato di molto la partenza. Il contrattempo non ha cancellato la gioia incontenibile di un’esperienza unica. 

Arrivano le prime reazioni a caldo:

E' stato un viaggio intenso e magnifico. Dalle sorgenti del Giordano, sulle pendici del Monte Hermon, giù lungo la sua valle fino al Mar Morto, attraverso Gerico e Qumran, abbiamo risalito il deserto di Giuda fino a Gerusalemme, tra villaggi palestinesi e territori occupati da Israele, di check-point in check-point. 
Abbiamo ascoltato gli ebrei nelle loro preghiere sul muro occidentale, ci siamo immersi negli odori e i colori del suk di Gerusalemme. Abbiamo conosciuto e abbracciato gente martoriata, gente splendida, impaurita e forte. Giusto poche ore fa sedevamo accanto a gruppi di anziani, che in cerchio si raccontavano storie del Corano all'ombra di un sicomoro nella spianata delle moschee.
Toccare con mano il muro che divide Gerusalemme est e Betlemme dal resto, fa male. Giocare con dei bambini e poi doverli salutare mentre esci dalla terra in cui sono imprigionati, è uno schiaffo che ti riporta al mondo, fatto anche di queste e altre contraddizioni e violenze. Ma in questa terra si respira anche la speranza, e si percepisce il lavoro sottile, delicato, tenace e costante dei tanti che lavorano per riunire questi popoli, e non è una speranza vana, come a volte ci lasciano percepire i nostri media.
Una settimana di immersione nella vita, nella morte, e di nuovo nella vita, in un intreccio di storie e persone capaci di frantumare questioni che, nella nostra quotidianità, a volte sembrano vitali...
Non posso che augurare a tutti questo viaggio, al centro della storia dell'uomo. (Giova)
Così mi hanno visto i miei nipoti

Il viaggio sui Suoi passi è cominciato a Nazaret nel luogo dove Maria poco più che adolescente ha incontrato il suo Dio che le offre una proposta da capogiro, impensata, mozzafiato... e si è concluso a Gerusalemme dove Gesù dopo tutti i suoi giri e incontri pieni di follia e di passione per i suoi interlocutori, si consegna alla più truce delle violenze orchestrate dall'uomo ubriaco di potere, la morte per acclamazione di folle messe su ad arte e condanna al patibolo da un vigliacco burocrate. Una storia in cui ritrovo la mia presenza sotto tanti volti, compreso quello dei personaggi che gli si sono fatti presenti nei vari ruoli negativi, ma che alla fine mi trova come quel povero Pietro, annichilito dal pentimento a prendere atto che Lui e solo Lui può strapparmi a me stesso, e che non ve n'è altri. Lì sotto quella Croce ho riudito il Grido cosmico dell'Abbandono amplificato dal "casino" del luogo e dal momento storico di questi giorni: e a quel Grido non ho resistito.
Eccomi allora dopo il rinnovato Sì a Lui significato da quel "tocco del buco della Croce", per me "buco" cosmico del dolore umano inghiottito li dentro per sempre e trasformato in "ebbrezza di felicità" poco più oltre in quel Sepolcro vuoto per sempre, e goduto dalla "famiglia dei Suoi fratelli" insieme a Lui da Gerusalemme in tutto il mondo!
Il grazie va a Lui naturalmente, ma attraverso tanti, tutti quelli che fanno la Sua famiglia e che concretamente mi amano. (Elio)
  
Lo studio del Corano
sulla spianata delle moschee
Ci sono anche le molte reazioni di chi ha seguito sul blog:

“Tanti auguri per il Suo viaggio in Galilea! Mi ha fatto davvero una impressione grandissima quando ho letto che Lei ha deciso di incarnare realmente l'augurio che ci ha fatto per la Pasqua - di tornare in Galilea. Ma che bello vederLa nelle foto con tutti i Suoi parenti, nipoti, la mamma!  E' cosi bello che non trovo le parole... Siamo abituati che si viaggia con gli amici, con i gruppi della parrocchia, ecc. Ma viaggiare con tutta la famiglia è qualcosa che nel mondo d'oggi diventa un bellissimo segno. Le famiglie hanno bisogno della comunione. Suona stranamente? Ma mi sembra proprio così...” (Dalla Lituania)
“Grazie: mi sento coinvolto nel tuo-vostro camminare sulle orme di Gesù” (Dal Brasile)
“Carissimo Fabio, solo poche parole per ringraziarti per quanto scrivi sul viaggio in Terra Santa e non solo. Da metà gennaio al 25 aprile, sono stato 5 volte in Terra santa, perché imbarcato come cappellano di bordo su una nave della Costa crociera, con due tappe in Terra Santa: ad Haifa, per visitare la Galilea, e ad Ashdod, per Gerusalemme e Betlemme. Mi stai facendo rigustare quei momenti così intensi attraverso il "tuo diario di bordo", le foto e le tue riflessioni” (p. Enzo Severo, omi

1 commento:

  1. "Così mi hanno visto i miei nipoti" e così ti vediamo noi, sei bellissimo! Grazie per averci fatto rivivere il pellegrinaggio dello scorso anno. A cominciare dalle foto dell'orto degli ulivi, con l'altro p. Fabio..., con quel "Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu". E poi, descizioni tipo "Ad ogni passo un ricordo, ad ogni pietra una sua parola, ad ogni raggio di sole un suo sguardo, mai lo stesso...". Ne balza fuori un Gesù VIVO, come nel libro 'Parlaci di lui. I racconti di Cafarnao'.

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