martedì 3 maggio 2011

Ritorno in Galilea / 6 – Il lago


Alle sorgenti del Giordano
Il mare di Galilea ha un fascino indicibile. Gesù l’ha solcato in lungo e in largo: Tiberiade, Gergesa, Dalmanuta, Betsaida, Magdala... Lo traghettavano Simone e Andrea con la loro barca. Su queste rive le folle si accalcavano. Le sfamava, le guariva. E soprattutto insegnava: saziava le menti e guariva i cuori. Dopo gli anni tranquilli e silenziosi di Nazareth, Gesù si era trasferito a Cafarnao, nella casa di Pietro ed aveva iniziato la sua folle avventura.
Oggi abbiamo ripercorso le sue strade, attraversando il lago e tornando sui luoghi dove parlava alle folle, moltiplicò i pani, apparve risorto ai suoi mentre pescavano. Ci siamo spinti fino ai confini più alti della Galilea, a Cesarea di Filippo, alle sorgenti del Giordano. Le stesse emozioni di allora. Ad ogni passo un ricordo, ad ogni pietra una sua parola, ad ogni raggio di sole un suo sguardo, mai lo stesso, come non sono mai uguali le onde del lago, le nuvole che solcano il cielo.
Il racconto di Cafarnao non avrà mai fine. Tutto è iniziato lì, quando passò sul lago, a due passi dall’ultima casa del villaggio, quella di Pietro, quasi sulla riva. Tutto iniziò di nuovo lì con una nuova chiamata, per i discepoli di allora e anche per noi oggi.
Domani lasceremo queste dolci colline, ma non lasceremo l’incanto della sua presenza.

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