martedì 27 settembre 2011

L’incipit di Padre Liuzzo

Aveva deciso di vendicarsi di Dio e dei propri superiori. Dio l’aveva chiamato ad essere missionario, gli aveva messo in cuore un’incontenibile passione per l’annuncio del Vangelo, un’attrazione irresistibile per i Paesi lontani ed ecco che non gli lascia varcare i confini dell’Italia se non a quasi sessant’anni, per andare in Ciad, ma solo per pochi giorni. I superiori gli avevano affidato l’incarico di percorrere l’Italia dal Nord al Sud per promuovere l’animazione missionaria, ma “gli avevano solennemente bocciato la partenza per le missioni”. Eppure l’Idea missionaria gli pulsava costantemente nella mente e nel cuore, quel mandato che Gesù aveva affidato ai suoi discepoli di andare nel mondo intero a rendergli testimonianza e ad annunciare il Vangelo.
Allora aveva deciso di vendicarsi mandando in missione quanta più gente avesse potuto, uomini e donne. Prima ha battuto i seminari in “pesca” di giovani che sarebbero partiti come Oblati di Maria Immacolata per i quattro angoli del mondo, poi ha fondato un Istituto secolare, le Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata, perché l’Idea missionaria fosse sempre viva nella Chiesa e perché esse stesse andassero in missione.

È l’incipit della biografia di Padre Gaetano Liuzzo che ho appena terminato di scrivere. Il libro sarà disponibile alla fine di ottobre, in occasione dei cento anni della sua nascita e dei sessanta anni di fondazione delle COMI

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