martedì 1 novembre 2011

La santità possibile

Il cancello del cimitero
Una volta mi dispiaceva che la celebrazione dei santi e dei morti fosse contigua. La seconda pareva intristire la prima e la prima; con la visita ai cimiteri, pareva fosse soltanto la vigilia della seconda.
Cimitero degli Oblati a Obra, Polonia
Ora che ho tanti amici e persone care nell’altra vita ho capito la saggezza della Chiesa. Anch’io, come il curato d’Ars, posso ripetere: “Nel nostro cimitero riposano molti santi”, persone che hanno vissuto le beatitudini con semplicità e spesso nel nascondimento, senza alcuna notorietà se non quella di essere stati notati da te. La canonizzazione raggiunge soltanto poche migliaia di persone, il paradiso lo raggiunge “una moltitudine immensa, che nessuno può contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua”.
A volte si insidia il dubbio: sarà fatta per me la santità? Troppo difficile, impossibile, un lusso per pochi eletti… Il nemico della santità è la mediocrità. Ci accontentiamo di essere buoni e tutto finisce lì. La corsa iniziale rallenta, si insinuano i compromessi, i propositi si insabbiano, ci adagiamo sullo stato quo. Il nemico della santità è la rassegnazione.
La moltitudine immensa che ci aspetta, testimonia che anche noi possiamo giungere là dove loro sono.

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