lunedì 16 gennaio 2012

Il panforte




Onomastico di Padre Mauro. Per fortuna avevo ancora il panforte che la mamma mi ha regalato a Natale e così abbiamo fatto festa. Naturalmente mi hanno ricordato il panforte del 1990! (quando avevo la barba…)

Era ottobre quando partii per il Canada. Natale era ancora lontano. Ma all'aeroporto di Fiumicino comprai lo stesso il panforte di Siena. Come avrei fatto a Natale, all'estero, senza il panforte?
Giunto a destinazione riposi gelosamente il dolce nel cassetto, sotto le camice. Quando mi cambiavo e mi capitava di sfiorare casualmente la scatola di cartone del panforte, si accendeva automatico il ricordo di casa.
E venne Natale.
Tra i tanti coloratissimi dolci canadesi spuntò anche il mio panforte bruno, sommerso nella impalpabile bianchissima vaniglia. Lo scartai con cura e lo offrii agli amici. Non era avvolto nel foglio di piombo come quando ero piccolo, una variante da nulla, che lasciava inalterata la magia di sempre.
Cosa si sarà messo in valigia Gesù Bambino partendo dal Cielo?, mi viene spontaneo domandarmi.
Certamente qualcosa di casa che non avrebbe trovato qui all'estero, dove c'era più freddo di quanto non ne avessi trovato io nelle innevate praterie canadesi.
Sono sicuro che si è portato con sé l'amore reciproco, quello che aveva con quelli "di casa", il Padre e lo Spirito. È quella l'aria del Paradiso. E ogni Natale, condivide con noi il suo dono.

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