venerdì 27 gennaio 2012

Missionari di razza


Faustino. Lo conoscevo appena, perché lavorava nella falegnameria della parrocchia. Era in casa, insieme ai figli. Non sapevo ancora niente di lui, se non che lavorava nella falegnameria. Guardando i vari quadri appesi alle pareti, ne notai uno che ritraeva un matrimonio nella nostra chiesa.
“Chi sono questi due?”.
“Siamo io e mia moglie. Ci siamo sposati in chiesa  5 anni fa”.
“E tua moglie dov’è?”.
“E’ andata via, da tre anni. Mi ha lasciato solo, a badare ai tre bambini”.      
“Perché se ne è andata?”.
“Non lo so. Sono tre anni che soffro per badare ai miei figli”.
“Dove si trova ora?”.
Inizia così la nuova serie di racconti di padre Celso. Dopo “I racconti di Fonjumetaw”, leggeremo il nuovo libro sulla Guinea Bissau…
25 anni fa, quando andai a trovarlo in Cameroun scrissi di lui:
Missionari. Una razza in estinzione? Guardo Celso, col quale ho condiviso gli anni dell’università. Non ha ancora quarant’anni, e ha già la grinta dei grandi missionari d’altri tempi. Con il suo piede inchiodato rigidamente alla caviglia (ricordo di avventure in montagna di quando eravamo ventenni) percorre chilometri e chilometri su per le montagne e giù per le foreste. Si dona a sempre nuovi villaggi e a nuove etnie, con una travolgente passione per la gente, un amore integrale, che gli fa aprire strade, costruire centrali elettriche e spezzare il pane della Parola di Dio. Qui a Nkongle ha affratellato i due villaggi rivali rivelandosi per quello che il missionario è chiamato ad essere: costruttore di pace e di unità. No, quella dei missionari non è una razza in estinzione, almeno fino a quando ci saranno persone come Celso.
Domani è il suo compleanno! Auguri Celso!

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