martedì 13 marzo 2012

Gli Oblati a Notre Dame de Lumière


Il santuario in mezzo al piccolo borgo
La cripta con la statua della Madonna della luce
Sant’Eugenio, arrivato a Lumière il 30 maggio 1837, aveva "esaminato palmo a palmo casa e giardini" e aveva trovato la chiesa "di dimensioni notevoli e ben costruita". Gli Oblati arrivarono il 2 giugno, Primo Venerdì e festa del Sacro Cuore. Era la decima comunità della congregazione, un santuario come quasi tutte le altre precedenti fondazioni.
Il loro compito, concordato con il vescovo: 1. essere custodi del Santuario di Nostra Signora della Luce, per perpetuare e propagare sempre più la devozione alla Madre Santissima di Dio e dare un giusto orientamento alla pietà popolare dei fedeli che giungevano da ogni parte della diocesi e da anche più lontano; 2. evangelizzare tutte le parrocchie della diocesi, o con le missioni o con i ritiri spirituali, su richiesta dei parroci e del vescovo; 3. dare esercizi spirituali per i sacerdoti e gli altri ecclesiastici che che venivano al santuario per qualche giorno in solitudine.
Dopo l'arrivo degli Oblati, il locali della Madonna dei Lumi subirono un drastico mutamento. Tutto era malandato, il convento in rovina e la chiesa, così come la cappella di San Michele sulla collina, sul punto di crollare.
Con restauro materiale quello spirituale. In pochi anni riprese il flusso dei pellegrini e il pellegrinaggio l’antico splendore. Erano ormai circa 50.000 pellegrini che vi giungevano ogni anno, soprattutto il 15 agosto, l'8 settembre e il 29 settembre, il giorno dell'Arcangelo Michele. Erano in ventimila per l'incoronazione della Vergine, il 30 luglio 1864.
La casa degli Oblati
Particolarmente belle le liturgie notturne, a ricordo della “luce” che avevano risplenduto sul posto: fiaccolata alla cappella Saint-Michel, prediche, confessioni, messe all'aperto…
Non sono mancati i miracoli, registrati da Padre Francon fino al 1880. Fedeli allo scopo primario della Congregazione, i padri partivano nel mese di ottobre per predicare le missioni e tornavano per la stagione dei pellegrinaggi a maggio-giugno.
Tra il 1837-1863 furono predicati: 129 missioni, 30 giubilei, 118 ritiri nelle diocesi di Avignone, Valence, Aix e Digne.
Nostra Signora della Luce è stata quasi sempre anche casa di formazione per i futuri missionari: dal 1840 al 1847 i primi giovani liceali. Una trentina, diventati Oblati, partirono per i quattro angoli del mondo. Qui hanno iniziato la loro formazione anche i futuri primi biografi di sant’Eugenio: Rambert e Rey.
Quando il noviziato raggiuge il numero di Settanta il juniorato di Lumière fu chiuso: troppe vocazioni! Venne riaperto nel 1854-1882. 
Il 29 marzo 1880 un decreto del governo scioglie i gruppi religiosi. Il 5 novembre 1880, i padri vengono cacciati di casa dalla polizia. La chiesa è ufficialmente chiusa al pubblico. Durante l'estate del 1882 il juniorato deve, a sua volta, chiudere i battenti e giovani vengono inviati a Diano Marina, in Italia.
A poco a poco i padri tornano e riprendono a predicare le missioni. Per la terza volta si riapre il giuniorato – 1887-1901 – con una media di cinquanta di studenti.
Nel 1901 nuova offensiva anticlericale. Il commissario di polizia notifica agli Oblati che devono lasciare casa entro quindici giorni; Nostra Signora della Luce diventa ancora proprietà dello Stato.
Dopo la guerra 1914-1918, il governo si fa più tollerante. Gli Oblati comprano il santuario e il 8 Settembre 1923 celebrano di nuovo la messa con 4.000 pellegrini. La casa accoglie per la quarta volta gli juniores, dal 1922-1928, anno in cui si trasferiscono a Lione. In cambio giunge lo Scolasticato – gli studenti di teologia – e nel 1930 si costruisce la grande cappella, uno dei primo esempio di edificio in cemento armato. Nel 1951, gli scolastici raggiungono i loro colleghi a Solignac, nel Nord.
Ma gli Oblati sono ancora qui, custodi del santuario; accolgono i pellegrini e lavorano nelle parrocchie attorno. 

Nessun commento:

Posta un commento