lunedì 30 aprile 2012

Anche san Pietro si è fatto romano


Forse è proprio a Roma che Pietro ha passato il più lungo periodo della sua vita: almeno 15 anni! In questi giorni, con tutta la famiglia, è stato bello vedercelo apparire qua e là lungo il nostro itinerario. Non soltanto sulla tua tomba, ma il tutti quei luoghi che tradizioni e leggende lo vogliono presente, fin nella chiesa dei santi Nereo e Achilleo, sulla passeggiata archeologica accanto alle terme di Caracalla, dove avrebbe perduto la benda che gli fasciava il polso scorticato dalle catene del carcere Mamertino, o alla chiesa del Quo vadis dove Gesù gli sarebbe apparso per invitarlo ad affrontare il martirio, o su quella via Appia che ha percorso per giungere a Roma.
Pietro che con generosità si lancia sempre il primo e risponde a nome di tutti: “Tu sei il Cristo… Tu solo hai parole di vita eterna”, fino all’espressione del suo illimitato amore: “Tu sai tutto, tu sai che ti amo”. In mezzo a queste confessioni, anche il sincero riconoscimento della sua lontananza della santità di Gesù: “Allontanati da me perché sono un peccatore”, perfino la sua sconfessione, il suo rinnegamento… Lui così friabile è stato reso roccia sicura. Ma nella sua lettera non dice che è stato costituito rocca da Gesù, ma indica Gesù come la roccia sulla quale tutti noi, lui compreso, siamo pietre vive che grazie a Gesù e con Gesù, costituiscono la casa di Dio, la chiesa di Dio…
Camminando per Roma ce lo siamo sentito vicino, capace di confermarci nella fede perché lui stesso ha vacillato, senza che l’amore gli venisse mai mano, testimoniando piuttosto che il peccato attira l’amore di Dio e suscita la riconoscenza rinfocando l’amore.

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