sabato 7 aprile 2012

Pasqua romana


Sono tanti i turisti che in questi giorni vengono a Roma per vivere con più intensità il triduo pasquale. Adesso che anch’io sono romano non posso essere da meno!
Giovedì santo, messa crismale in san Pietro con Benedetto XVI. Davanti alle critiche di immobilismo mosse alla Chiesa, il Papa risponde additando i movimenti: “Chi guarda alla storia dell’epoca post-conciliare, può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento, che ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibili l’inesauribile vivacità della santa Chiesa, la presenza e l’azione efficace dello Spirito Santo”.
Sono con quasi duemila sacerdoti per rinnovare le nostre promesse: “Volete unirvi più intimamente al Signore Gesù Cristo e conformarvi a Lui?... Non appartengo a me stesso – ci ricorda il papa – e divento me stesso proprio per il fatto che vado al di là di me stesso e mediante il superamento di me stesso riesco ad inserirmi in Cristo e nel suo Corpo che è la Chiesa…  Un sacerdote non appartiene mai a se stesso”.
Venerdì santo, via crucis al Colosseo con Benedetto XVI. Ci sono voluti secoli per preparare la magìa di una simile coreografia; se poi ci mettiamo la luna piena che splende sulle antiche rovine e sui pini romani… altro che secoli, miliardi di anni! Accanto a gente venuta dal monto intero gusto la meditazione degli Zanzucchi, così semplice, profonda, umanissima, distillato di vita e di altissima spiritualità, fino alla preghiera finale: «Gesù, fa’ che ci amiamo reciprocamente. Per averti di nuovo in mezzo a noi, ogni giorno, come tu stesso hai promesso: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”».
Sabato santo, l’ora di Maria nella basilica di santa Maria Maggiore. Un’ora di contemplazione, ascoltando il canto della madre, che sola credeva nell’attesa della risurrezione, come cantiamo su melodie sobrie e ariose:
“E gli Apostoli erravano spersi,
quale nave portata dai venti…
Solo tu, Desolata, credevi:
tu sola attendevi implorando
che la Vita tornasse dai morti,
nuovo Giorno, speranza d’eterno.
Dei credenti tu Madre, e di Pasqua
Luminoso cammino alla Chiesa…”
Tutto attorno i mosaici narrano la storia della salvezza che in questo giorno trova il suo pieno compimento. Gesù glorioso che nell’abside della prima chiesa della cristianità dedicata a Maria, è fissato nell’atto di incoronare la Madre, regina del cielo, profezia della meta alla quali siamo incamminati. 

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