sabato 14 luglio 2012

Sui muri la pietà popolare a Maria


Ai piedi del poggio, lungo la via, sul muro di un casolare diroccato, è incavato un tabernacolo (per quanto ancora?) dove splende una dolcissima icona di Maria che allatta il figlio Gesù. Più avanti scorgo una lapide, datata 1947, e posta da i non meglio noti G. e A. Simoni:
Ascolta o Santa Vergine
Chi il tuo soccorso implora,
assistici pietosa
adesso e all’ultim’ora,
tu dopo Dio sei l’unica
speme del mondo inter.
Nel mio passeggio ecco un altro tabernacolo, questa volta ben conservato, che ritrae l’Immacolata. Lo sovrasta una scritta, postavi da Antonio Di Leonardo Ceccatelli, li 20 ottobre 1732, che non parla tanto di Maria quanto degli effetti che il suo “sì” ha prodotto nel diavolo, antico serpe, che non avrebbe tentato Eva se avesse saputo che da quel peccato sarebbe sorta tanta grazia:
Vergine bella allor che l’alto avviso
A te l’angiol portò, come mai tinse
L’antico serpe di gran rabbia il viso.
Ah se la prima donna altero ei vinse,
odiò la sua vittoria, odiò il suo inganno,
che troppo ei n’ebbe poscia, e scorno, e danno.
Testimonianze semplici e ancora eloquenti dell’amore per Maria.

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