lunedì 20 agosto 2012

Perché le nostre chiese sono vuote?


Ieri ho incontrato per caso un vecchio professore di storia che conosco da molto tempo. Mi ha chiesto di fermarmi un momento con lui perché voleva riflettere a voce alta. "La Chiesa, agli inizi, non era molto organizzata – comincia a dirmi – c’erano pochi presbiteri, non c’era il Vaticano, non riceveva l’8 per mille, anzi era perseguitata, i missionari erano soldati e mercanti… Eppure era piena di entusiasmo e attirava sempre nuove persone. Perché oggi invece…"

Nel frattempo mi arriva una e-mail: “Siamo stati ad Orsigna, luogo tanto amato da Tiziano Terzani, dove ha scelto di terminare la sua vita terrena. Un cartello indica un sentiero che porta "all'albero con gli occhi", che Terzani aveva creato per spiegare al nipotini che anche la natura ha una sua vita. Attorno all'albero qualcuno ha messo oggetti vari: un rosario, pezzi di stoffa che ricordano le preghiere buddiste, bigliettini, ecc. Nel prato dove si erge l'albero sono disseminati mucchietti di pietre a piramide. Il tutto crea un ambiente che invita alla meditazione; infatti vediamo una giovane famiglia seduta in silenzioso raccoglimento. Penso basti poco per creare un ambiente magico o sacro; la gente cerca luogo di pace come questo, ne ha bisogno… Perché allora le nostre chiese sono vuote?"

Uno dei miei amici delle Filippine è stato in Belgio. Ha visto tante chiese trasformate in locali pubblici o semplicemente chiuse al culto. “Alcune sono a ancora aperte - mi ha detto -, ma sono frequentate soltanto da Filippini; i Belgi non vanno più in chiesa…”

È forse tempo di un cristianesimo nuovo, più semplice, essenziale, che nasce e cresce attorno a rapporti personali, come nelle chiese domestiche all’inizio del cristianesimo.

2 commenti:

  1. Ciao Padre Fabio, grazie di questi tre quadretti che ci proponi e che mi suggeriscono l'impegno per questa giornata: essere portatore del messaggio del Vangelo. Leggendo che 'i mercanti ed i soldati' portavano il messaggio nei paesi dove si trovavano mi sono tornati in mente gli apostoli. Il loro obiettivo era la diffusione del messaggio di Gesù e non c'erano edifici da gestire, cariche da ricoprire o altri 'parassiti dell'amore' che ne frenavano la diffusione. Occorre, come diceva Chiara ai Gen nel '68, ritornare alle origini del cristianesimo, non per nostaglia ma con quello spirito che farebbe dire a Gesù anche in questi tempi: Fuoco sono venuto a portare sulla Terra e come vorrei che bruciasse. Chè Dio vuole abitare in mezzo agli uomini e non sentirsi solo nelle Chiese. Forse...
    Buona giornata.
    Francesco.

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