martedì 18 settembre 2012

Donne al Concilio

Rosemary Goldie

Il grande Yves Congar voleva inserire nel documento conciliare sui laci una belle espressione con la quale le donne erano paragonate alla delicatezze dei fiori e ai raggi del sole, “Padre, lasci da parte i fiori – disse Rosemary Goldie, che ho avuto la gioia di avere come professoressa al Laterano –. Ciò che le donne vogliono dalla Chiesa è di essere riconosciute come persone pienamente umane”.
Erano 23 le donne invitate al Concilio come uditrici: 10 religiose e 13 laiche, di cui 9 nubili, 3 vedove, 1 sposata con il marito ancora vivente.
Non potettero mai prendere la parola in assemblea, neppure per ringraziare di essere state invitate eppure il loro contributo fu determinante: per il capitolo IV della Lumen gentium sui laici, sulle parti della Gaudium et spes sul contributo dei credenti alla costruzione della città umana, sul decreto riguardante l’apostolato dei laici…, ma anche per tanti altri aspetti del dibattito conciliare. A un gruppo di donne che rivolsero ad una delle “madri del Concilio” per chiedere che di interessarsi delle cose che riguardavano le donne questa rispose: “Allora ci interesseremo di tutto”. La tentazione è sempre quella di relegare le donne nella Chiesa a trattare le tematiche che riguardano le donne, non sapendo che tutte le tematiche le riguardano e su tutte hanno da offrire il loro contributo.

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