lunedì 8 ottobre 2012

Anche gli Oblati giocano a scacchi


P. Gennaro Cicchese, oblato di Maria Immacolata, è tornato a casa con la coppa! Terzo classificato nel torneo di scacchi al primo torneo internazionale riservato esclusivamente a preti, religiosi/e, provenienti da ogni parte del mondo, organizzato dal  Centro Sportivo Italiano  (5-7 ottobre a Roma, in Via della Conciliazione 1, e in altri luoghi della capitale). Una quindicina gli iscritti tra sacerdoti e religiosi di varie famiglie (a cominciare da Domenicani e Francescani), provenienti da Polonia, Cile, India, Filippine e Italia.
A fianco all’evento principale si sono svolti anche la 3° Italian Open Chess Software Cup, ovvero un torneo internazionale riservato ai motori scacchistici e giocato dal vivo nella bella Galleria Alberto Sordi in Roma, dove si è svolta anche la premiazione della Clericus Chess, e un torneo semi-lampo a squadre, per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie della regione Lazio ed una simultanea di 30 giocatori contro un Grande Maestro di origine cubana, naturalizzato in Italia: Lexy Ortega.
Fosse stato nel 1300 o 1400 p. Gennaro sarebbe stato scomunicato. Pendevano infatti due scomuniche sulla testa dei preti giocatori di scacchi. E pensare che non soltanto è un gioco che acuisce l’intelligenza, ma che aiuta anche a “farsi uno” con l’altro. Non c’è nessun gioco come quello degli scacchi che alleni a entrare nel pensiero dell’altro. Non è un caso che P. Gennaro abbia scritto un bellissimo libro intitolato I percorsi dell’altro.
(A proposito di scomunica: Bastò che un Medici – appassionato di scacchi – diventasse Papa per abolirla di colpo…)

Nessun commento:

Posta un commento