lunedì 1 ottobre 2012

Recitare il Vangelo e toccare i cuori


Non posso negare che la prima serata - sabato 29 settembre - ero un po’ sulle spine. Firenze, Villa Stella, la più bella casa degli Oblati, un ambiente da fare invidia. Ma come avrebbero interpretato i miei Racconti di Cafarnao? Quando poi mi sono accorto che avevano inserito un lungo brano che non avevo scritto c’è stato un attimo di sospensione: come andrà a finire?
La seconda sera - domenica 30 settembre - più nessuna preoccupazione. Conoscevo già la compagnia, potevo apprezzare la sincerità della recitazione amatoriale, conoscevo già il copione: potevo seguire con distensione. Mi godo il coro numeroso, la soprano che canta con voce straordinaria, l’interpretazione professionale del regista e recitante … La scena si anima, fino a culminare in una recitazione particolarmente sentita dell’incontro di Pietro con Gesù sul lago dopo la risurrezione. La sala è gremita, assorta, diventa parte della scena.
 “Questa sera me lo sono gustato di più di ieri”, mi dice al termine mia mamma seduta accanto a me. “Anch’io!”. Lo dico agli attori che confidano: “Ieri eravamo presi dall’emozione, oggi dalla commozione”. Proprio come era avvenuto agli attori di Roma! Il Vangelo, comunque lo racconti, non può lasciare indifferente, non può non toccarti.

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