mercoledì 21 novembre 2012

Roma nascosta: il chiostro di sant’Onofrio


Rimanendo in tema di chiostro e del suo fascino. Ce n’è uno splendido, fuori mano, quasi sempre deserto. È a metà strada tra l’ospedale del Bambin Gesù e il piazzale del Gianicolo. C’è sempre un gran traffico su per quelle curve, nell’affannosa ricerca di un parcheggio impossibile per accedere all’ospedale. Chi ha tempo di fermarsi per salire alla chiesa? Tutt’al più si va un po’ più avanti alla querce di Torquato Tasso o si entra in convento per vedere la stanza dove il poeta visse gli ultimi momenti della sua vita. Eppure il chiostro, forse la parte più antica del complesso, costruito a metà del 1400, è un gioiellino.
Entri dentro e, pur essendo a dieci metri dalla strada, vieni ritagliato fuori dal vortice cittadino e avvolto in una quiete inimmaginata. Le lunette, affrescate con storie di Sant'Onofrio, raccontano di un mondo fantastico e irreale di monaci e di deserti, di ascesi e di contemplazione. Sono storie tra la leggenda e il verosimile, ma non importa: quei paesaggi e quei personaggi, dal monaco Pafnunzio a sant’Onofrio, mettono nel cuore il senso del divino, la voglia di fermarsi a pregare o anche soltanto a riposare, senza pensiero alcuno. Dio, nel chiostro di sant'Onofrio, pare più vicino.

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