martedì 18 dicembre 2012

Accettare di essere strumento di Dio


19 dicembre, Vangelo del giorno

La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall’angelo. (Lc 1, 5-25)

Dopo Giuseppe, ecco Zaccaria; ancora un angelo e l’ulteriore annuncio di una nascita. Qual era stata la preghiera di questo levita, che aveva avuto la non comune possibilità di presentare l’offerta dell’incenso nel tempio di Gerusalemme? Avere il dono di un figlio, che la natura sembrava avergli negato, o non piuttosto che giungesse il tempo atteso della venuta del Messia? In ogni caso la sua preghiera è salita al cielo come l’incenso, ed è esaudita: a Zaccaria nascerà un figlio che preparerà la via al Messia.
Non è facile accettare di essere strumento di Dio per la realizzazione della sua opera di salvezza. Prego per l’avvento del Messia, sembra dire Zaccaria, ma possibile che il compimento di evento straordinario passi proprio attraverso di me? “Io sono vecchio…”. L’angelo lo rimprovera per la sua mancanza di fede. Non sa ancora che, come dirà più tardi san Paolo, Dio sceglie proprio ciò che è debole.
Ogni cristiano è scelto da Dio per preparare l’avvento del Regno nel proprio ambiente di vita. Ci sottrarremo a questo compito con la scusa di non esserne all’altezza, oppure accetteremo con fede di divenire strumenti nelle mani di Dio, sicuri che sarà lui a compiere la sua opera?

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