lunedì 10 dicembre 2012

Ci hanno portato via l’Immacolata!

Dopo sessant’anni che nella cappella della casa generalizia Maria, dalla sua nicchia, guarda ogni giorno con amore i suoi Oblati, la preziosa statua dell’Immacolata è stata portata via… ma solo per restaurarla e riportarla ancora più bella! È la statua che si trovava nella chiesa della Missione ad Aix, dove sono nati gli Oblati, la “Madonna del sorriso”, come è sempre stata chiamata. Perché questo nome. Occorre tornare al 15 agosto 1822, sei anni dopo la fondazione.
Era un momento nel quale la nuova piccola famiglia dei Missionari di Provenza stava attraversando grandi difficoltà. Sant’Eugenio avrebbe voluto trovare qualche vescovo che la sostenesse, “un vescovo quale ebbe la fortuna d'incontrare Cesare de Bus (Fondatore dei Dottrinari) a Aix e ad Avignone”, o un altro S. Carlo Borromeo, “compagno di S. Filippo Neri”. Così egli scriveva al suo primo, padre Tempier, il 15 agosto 1822. Allora non trovava questo vescovo, ma trovò ben di più: Maria Immacolata!
Quel giorno aveva parlato di lei, nella chiesa della Missione, e la gente era rimasta contentissima. Dopo la funzione era partita la processione, mentre lui rimaneva solo a pregare, scrivendo a quel primo compagno l’esperienza straordinaria vissuta davanti alla statua dell’Immacolata:
“Come vorrei comunicarvi la consolazione profonda goduta in questo giorno bellissimo consacrato a Maria, nostra Regina. Da molto tempo non provavo tanta gioia nel parlare delle sue grandezze, nell'invogliare i cristiani a riporre in lei ogni fiducia, com'è accaduto stamani durante l'istruzione data ai membri della Congregazione (della Gioventù Cristiana di Aix). Spero che mi abbiano capito, e stasera mi sono accorto che i frequentatori della nostra chiesa condividevano il fervore suscitato dalla vista della sua immagine e più ancora le grazie che lei ci otteneva dal suo divin Figliuolo, mentre noi ci rivolgevamo con tanto affetto a lei che è nostra Madre. Io personalmente credo di esserle debitore di un sentimento non dico mai provato finora, ma certo non come al solito. Non potrei esprimerlo con precisione perché è composto di vari elementi, ma tutti si riferiscono a un solo oggetto: la nostra cara Società. Mi pareva di vedere e toccar con mano che essa contiene in germe virtù altissime e potrebbe compiere un bene immenso. La trovavo una buona Società, e tutto in lei mi sembrava encomiabile: mi piacevano le sue Regole e i suoi Statuti, il suo ministero mi pareva sublime, com'è effettivamente. Trovavo in lei mezzi sicuri di salvezza, anzi infallibili per come li vedevo”.
Gli Oblati hanno sempre ritenuto questa come una esperienza mistica, che fece comprendere a sant’Eugenio che la sua opera veniva da Dio, nonostante tutte le difficoltà che stava attraversando. Maria Immacolata gli mostrava la bellezza della nuova famiglia che era nata ad Aix, fu come un suo sorriso, per questo si chiama “la Madonna del sorriso”.

11 dicembre. Il Vangelo del giorno
“Che neanche uno di questi piccoli si perda” (Mt 18, 12-14)
Ancora una volta il Vangelo ci spiega il senso del Natale: il Padre non vuole che nessuno si perda, per questo ha mandato Gesù, il Buon Pastore, a cercare chi era perduto. Nella parabola egli non dice che la pecora era fuggita dal gregge, o si era nascosta… si era semplicemente smarrita. Non pone un giudizio negativo, di tipo morale; constata un fatto, quasi volesse scusarla: è successo così.
È facile riconoscersi in quella pecora smarrita, come anche avvertire ogni assenza di giudizio di Dio su di noi, anzi il suo interesse, la premura nel cercarci per trarci in salvo. Per un Dio che è venuto in terra a cercare chi ha perduto la via non c’è peccato che non possa essere perdonato.
Ciò che solo ci è chiesto è credere nel suo amore e lasciarsi amare al punto da prendere con lui la via del ritorno. Se è questo che, più di ogni altra cosa, dà gioia a Dio, perché non arrendersi al suo amore?
Non è un caso se l’icona più rappresentata dai primi cristiani è il Buon pastore con sulle spalle la pecora ritrovata; immagine che più di ogni altra dice a tutti l’amore misericordioso di Gesù.

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