giovedì 6 dicembre 2012

Io non posso credere senza gli altri


7 dicembre. Il Vangelo del giorno

Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. (Mt 9, 27-32)

Perché Gesù è venuto tra noi? Il Vangelo di oggi ci indica una ulteriore motivazione: è venuto per aprirci gli occhi, come ha fatto con i due ciechi. Essi recuperarono la vista, ma il dono più prezioso che hanno ricevuto è stata la fede: hanno creduto che Gesù era capace di dare loro la guarigione.
Noi non vediamo le cose come le vede Dio, siamo come ciechi. Gesù è venuto a portarci la fede, adesione della mente e della vita a ciò che Dio, attraverso di lui, vuol farci conoscere. Essa però, ci ricorda il Catechismo, “non è un atto isolato. Nessuno può credere da solo, così come nessuno può vivere da solo”. Non a caso la Parola di Dio ci parla di “due ciechi” che insieme recuperano la vista. “Ogni credente – leggiamo ancora nel Catechismo – è come un anello nella grande catena dei credenti. Io non posso credere senza essere sorretto dalla fede degli altri, e, con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli altri” (n. 166). Soltanto insieme, nella comunità dei credenti, possiamo credere veramente alle parole di Gesù e metterle in pratica, fino a trasmettere, a nostra volta, la fede ricevuta e vissuta.

La foto non è attinente al  commento al Vangelo… è attinente alla giornata di oggi. Sono stato a parlare al liceo dove p. Nino è cappellano. E ho trovato le elementari che preparavano il presepe vivente nel grande anfiteatro all’aperto: qualche centinaio di soldati romani con lance di stagnola, qualche centinaio di pastori, non so bene quante saranno le schiere degli angeli… comunque mi assicurano che Gesù Bambino sarà uno solo, e sarà stracontento di vedersi circondato da tutti questi altri bambini.

Nessun commento:

Posta un commento