sabato 26 gennaio 2013

Nasce la prima comunità oblata


Aix, 26 gennaio 1816
È il nostro primo giorno di vita in comunità. Siamo appena in tre. Come me c’è Francesco di Paola Enrico Tempier, giovane sacerdote di 28 anni, e Icard di 26 anni. Li ho conosciuti entrambi quando erano ancora nel seminario di Aix. Ieri erano con noi anche Mie e Deblieu, poi rientrati nelle loro case. Abbiamo rivisto e firmato il testo con il quale abbiamo domandato ai Vicari generali della diocesi di vivere insieme per dedicarci alla predicazione delle missioni parrocchiali. Ci siamo dati appuntamento per i primi di febbraio, quando faremo il nostro ritiro.
Eccoci dunque, dopo tanta attesa, a vivere insieme. Mi sembra un sogno! Per la prima volta ho preparato il pranzo, cuocendo la zuppa di verdure sul fuoco del cammino. Il fumo ha riempito la stanza. Non sono pratico di queste cose. Fino ad ora ho sempre trovato la tavola apparecchiata dalla mamma o dalla nonna o dal mio fedele Mauro. Ma oggi comincia una vita nuova. Ci siamo messi a ridere, contenti delle nostre prime maldestre esperienze culinarie. È una cosa seria quello a cui stiamo dando vita… e noi ridiamo, contenti come pasque.
Nel fondo Boisgelin dell’Archivio generale OMI a Roma ho trovato il diario del 1816 di sant’Eugenio de Mazenod. Con questo primo testo ne inizio la trascrizione. (Letterarum fictio)
Ieri, anniversario dell’inizio dei Missionari Oblati, è tornata al suo posto, nella cappella della casa generalizia, la statua dell’Immacolata appena restaurata.

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