mercoledì 27 febbraio 2013

L'abbraccio di Piazza san Pietro al Papa

“Perché vieni all’udienza?” chiedo all’amico indiano con il quale sto scendendo a Piazza San Pietro. “Per aiutarlo a salire sul monte!”  Domenica, all’Angelus, papa Benedetto aveva detto che si era sentito chiamare a “salire sul monte, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione”. 
Mi sembra una felice coincidenza che la prima lettura dell’Ufficio di oggi riporti il racconto di Mosè che, durante la battaglia con gli Amaleciti, sale sul monte e prega per il suo popolo; poiché non si stanca di tenere le braccia alzare, Aronne da una parte e Core dall’altra gliele sostengono…
Arriviamo due ore prima dell’udienza del mercoledì: sarà l’ultima di questo papa. La piazza è già piena, ma troviamo facilmente posto. Poco dopo si siede accanto a me una ragazza che si presenta. Viene dalla Svezia. “Sei a Roma in vacanza?” le domando. “No, sono arrivata ieri per partecipare all’udienza. Domani riparto. Mi ero proposta di venire a Roma quando il papa sarebbe morto, ma questo papa non muore, allora sono venuta a salutarlo per l’ultima volta”. Durante l’udienza la vedo piangere; non è la sola.
La piazza si colora, si anima. Sventolano bandiere di tutti i Paesi, si innalzano striscioni di parrocchie e associazioni o con parole rivolte al papa, i vari gruppi improvvisano canti, dal “Salve Regina” a “Volare”, i giovani, numerosissimi, si fanno sentire con i loro slogan. È una grande festa, a dimostrazione di quello che il Papa dirà nel suo discorso: “Il Papa non è mai solo, ora lo sperimento ancora una volta in un modo così grande che tocca il cuore. Il Papa appartiene a tutti e tantissime persone si sentono molto vicine a lui… Qui si può toccare con mano che cosa sia Chiesa – non un’organizzazione, non un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti”.
Piazza san Pietro e via della Conciliazione questa mattina sono una espressione di questo corpo vivo, di questa fraternità sincera: un unico abbraccio al Papa che non abbandona la croce - come ha proclamato al mondo intero -, ma resta in modo nuovo presso il Signore Crocifisso.

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