domenica 17 marzo 2013

La Chiesa ha bisogno di ministri che rinnovino la fede


Grans, 17 marzo 1916.
Oggi, terza domenica di Quaresima, si è conclusa la missione di Grans. La gioia è proporzionale alla stanchezza. Sono state cinque settimane intensissime, senza un attimo di respiro e senza tregua, impegnate in predicazione, visita alle famiglie, colloqui personali nel confessionale, incontri per riconciliare famiglie divise e in lotta tra di loro… Tornando ad Aix avremo modo di riflettere insieme sulla straordinaria esperienza di questa nostra prima missione.
Per il momento trascrivo soltanto alcune righe di una lettera che mi ha scritto quattro giorni fa lo zio Roze-Joannis. In quanto sindaco di questa cittadina, ha una capacità di lettura particolare su quanto qui è accaduto. Mi parla innanzitutto degli “effetti mirabili dello zelo prodotti dallo spirito di Dio ti cui sei animato”. Quindi continua: “Le grazie così abbondanti che egli ti comunica non sono soltanto per te, ma per il bene e la salvezza di molti. La Chiesa ha bisogno, oggi più che mai, di ministri che, con le loro istruzioni, rinnovino la fede che si sta estinguendo, e che con il loro esempio diventino modello per il gregge e risveglino i pastori negligenti”.
Riferendosi poi all’insinuazione di alcuni che ancora non capiscono perché abbia lasciato carriera e nobiltà per diventare prete, mi scrive: “Vivendo e insieme insegnando il Vangelo di Gesù Cristo, come tu fai, stai provando a certuni che hanno avuto dei dubbi ridicoli, che tu non sei entrato nel santuario di Dio per motivazioni umana, ma per una chiamata di Dio”. Ringraziamo Dio per tutto il bene compiuto.
Non vedo l’ora di tornare ad Aix dove potrò riabbracciare il caro p. Tempier che è rimasto lì da solo per accompagnare i giovani della nostra Associazione. (Dal Diario di Sant’Eugenio de Mazenod, lf)

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