sabato 27 aprile 2013

Un ideale per i giovani dell'MGC



Una sala viva, con 200 giovani riuniti per celebrare i 25 anni del Movimento Giovanile Costruire, uno dei fiori all’occhiello degli Oblati italiani.
Sono stato con loro oggi pomeriggio e ho proposto quello che 200 anni fa sant’Eugenio proponeva ai suoi giovani dando vita alla sua Associazione di cui l’MGC è una continuazione.
«La giovinezza – ha detto papa Francesco – bisogna metterla in gioco per i grandi ideali» (21 aprile 2013). «L’ideale missionario – ho detto a mia volta rivolgendomi ai nostri giovani –, per voi, è grande al punto da sentire che per esso vale la pena spendere la vita?»
Era l’ideale stesso di Gesù, venuto sulla terra per fare in modo che gli uomini e le donne, in competizione tra loro, lacerati da odi e divisioni, si riconoscessero per quello che veramente sono, fratelli e sorelle, figli e figlie di uno stesso Padre. È venuto per abbattere i muri di separazione tra popoli e culture diverse e fare di tutti una sola famiglia. È venuto per dare senso alla vita di persone senza più speranza, senza più futuro. È venuto per far volgere in alto il volto di gente che guarda solo in basso, presa da bramosia di potere, di soldi, di piaceri e dedita a violenze e saccheggi. È venuto a trasfigurare la convivenza umana con l’amore reciproco e a metterla in cammino verso il Cielo.
La vocazione dei nostri giovani di oggi è condividere la missione di Gesù, nei modi che sono loro propri. In particolare vi sono ambiti specifici, come quello della politica, della cultura, dell’imprenditoria, dei media… Perché non prepararsi seriamente nella filosofia, nelle scienze, nelle comunicazioni, nella politica, nell’economia? Non possiamo permettere che i figli delle tenebre siano più scaltri dei figli della luce. Se gli Oblati devono eccellere nel mondo ecclesiale, ai nostri giovani è chiesto di eccellere nel mondo laico e civile per portarvi i germi del Vangelo.

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