domenica 19 maggio 2013

La Cunfraternita di u Padre Albini

Con il sindaco di Vico
Passeggio con padre Dominique per le vie di Vico. Neppure 1000 abitanti. Le case in pietra. Non è molto diverso da quello che vedeva padre Albini quando passava di qui (se mai lo vedeva, camminando sempre a testa bassa…). Saluto il sindaco che incontro in una delle due piazzette del paese. Lungo la strada principale il mercato domenicale con i prodotti tipici di queste terre. Compro un dolce di farina di castagne.
Nella piazzetta principale il monumento al principale personaggio del luogo, Casanelli d’Istria, divenuto vescovo dell’isola. Fu lui a invitare gli Oblati e ad affidare loro la creazione del seminario. Un anno più tardi regalò agli Oblati il convento di Vico, chiuso con la Rivoluzione francese, e da lui acquistato pochi mesi prima.
Visitando, per la prima volta, la casa di Vico, nell’ottobre 1851, sant’Eugenio de Mazenod sottolineava la santità del luogo e mostrava la sua emozione davanti alla tomba di p. Albini. “Dio – scrisse nel codice storico della casa – ha voluto glorificare le virtù di p. Albini attraverso tanti prodigi... Tutto mi spinge a farlo dichiarare Venerabile dalla Santa Sede Apostolica aspettando che piaccia a Dio di manifestare la sua volontà perché sia iscritto nel rango dei beati”.
P. Bonafoux, Oblato corso,
assieme alla priora della confraternita
L’anima del convento e della vita cristiana del paese è la Cunfraternita di u Padre Albini, nata nel 1996. Oggi raggruppa una quarantina di membri attivi, donne comprese. Indossano un abito nero su cui è ricamata, in oro, la croce Oblata. Quest’anno, per la prima volta, la priora è una donna. Sono loro, con in testa un bravissimo giovane diacono permanente, che, alla vigilia della festa di p. Albino, ne ricordano la morte, avvenuta nel convento il 20 maggio 1839; era, come quest’anno, il lunedì di Pentecoste. Morì, racconta uno dei testimoni di allora, “con le labbra incollate sulla croce di Gesù”. “Il rispettabile Superiore della nostra casa di Missionari non è più! - scrisse il vescovo a tutto il clero della Corsica – Vittima prematura del suo zelo infaticabile per la salvezza dei popoli… La sua unica aspirazione era annunciare il Vangelo… a tutta la popolazione della nostra isola”.
È ormai notte quando la processione parte dalla chiesa fino alla grotta di Lourdes, non molto lontana. Una processione raccolta, con canti in corso, meditazioni profonde e toccanti; un autentico momento di preghiera.
Domani la festa.

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