lunedì 20 maggio 2013

Padre Albini ci porta in cielo


Il piazzale antistante la chiesa si anima di prima mattina. Arrivano i pellegrini da paesi vicini e lontani, anche da Ajaccio. È la festa di padre Albini. Le confraternite sfoggiano stendardi e abiti dai colori sgargianti. Attorno al ritratto di padre Albini, collocato fuori della chiesa, si accendono i lumini. Per l’ora della messa la chiesa è piena zeppa. Sono venuti diversi diaconi e i preti. Raramente ho visto tanta attenzione, tanta partecipazione. Si canta in gregoriano, in francese, in corso con voci polifoniche in dissonanza sul tipo dei canti sardi. Nell’omelia seguo gli appunti di una predica di padre Albini sull’Ascensione e cerco di parlare come mi immagino facesse lui… con identico successo: mi sembra che si spalanchi di nuovo il cielo e che si sia attratti lassù.
Davanti alla tomba di padre Albini
Dopo la messa rinfresco per tutti nel cortile del convento, sotto un gigantesco tiglio. Nel salone viene servito il pranzo a 160 persone. Le celebrazioni riprendono nel primo pomeriggio, quando torna anche la gente del paese. Inizio la “conferenza”, seguita con grande interesse, come dimostrano il successivo dialogo e le domande. Si parte infine con la processione, tra canti, preghiere, meditazioni per concludere nella chiesa con la benedizione eucaristica.
Una giornata davvero festosa, assecondata dal sole che oggi non si è contentato di fare capolino tra una pioggia e l’altra come nei giorni scorsi, ma si è finalmente deciso a splendere. Una festa ricca di colori e di voci, e insieme molto raccolta, di intensa fede e preghiera, come sarebbe piaciuta a padre Albini.

Padre Albini: è stato costantemente presente. Ci ha ricordato che « siamo fatti per il cielo e il nostro cuore non può essere contento se non quando possederemo il cielo. Non è forse vero che ognuno sente in cuore una necessità insopprimibile di felicità? È la prova che siamo fatti per il cielo. Invano cercheremo la gioia vera qua sulla terra. I beni, gli onori, i piaceri non possono farci veramente contenti. Dove troveremo la gioia se non in cielo? È Dio il nostro bene vero e duraturo, non possiamo cercare altrove. È lui la nostra straordinaria ricompensa…»
All’ora del tramonto scende nuovamente il silenzio. Sulla strada poco distante non passa più una macchina. Si sente il raglio degli asini, il canto degli uccelli, il soffio del vento freddo che giunge dagli alti picchi innevati, che soltanto adesso le nubi ci lasciano vedere. La grande pace della sera scende a chiudere il giorno di festa.

1 commento:

  1. Grazie Caro Padre Fabio:
    di farci partecipi di queste esperienze, di vita vissuta con fratelli di fede, che arricchiscono tutti noi che leggiamo...e ci serve come fiducia per,offrire, e unirsi per camminare insieme....
    grazie ancora.

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