mercoledì 26 giugno 2013

In Inghilterra dal 1840

Gli Oblati arrivarono in Inghilterra grazie al primo Oblato inglese, Guglielmo Daly, che fu mandato qui in avanscoperta nel 1840, per vedere se ci fosse stata la possibilità di una missione per la giovane Congregazione. «Questo viaggio, spiega sant’Eugenio nel suo Diario, è stato intrapreso per esaminare sul posto come sarebbe possibile costituire un gruppo di missionari della nostra congregazione in grado di lavorare per convertire gli eretici inglesi e magari espandersi, se fosse necessario e il numero dei membri lo consentisse, nelle colonie e in nuovi possedimenti conquistati in America e in altre parti del mondo».
Il luogo più adatto sembrò l’Irlanda, ma a poco a poco ci si rese conto che i vescovi irlandesi non vedevano di buon occhio le congregazioni religiose che sfuggivano troppo facilmente alla loro autorità.
Tuttavia molti irlandesi emigravano nelle città industriali dell'Inghilterra dove i vescovi avevano bisogno di sacerdoti e dove c'era già un milione di cattolici su 20 milioni di abitanti. Perciò fu deciso di iniziare in Inghilterra, dove gli Oblati  dove trovarono senza difficoltà una parrocchia nel sudovest dell'isola. Fu poi la volta di Manchester, Liverpool, Leeds, tutte città industriali, poi in Scozia, in Irlanda… Alla morte del Fondatore nel 1861, erano 60 Oblati, distribuiti in 7 case, che lavoravano nelle Isole Britanniche, specialmente nelle missioni popolari e parrocchie, tutte situate in mezzo agli operai, soprattutto irlandesi.
Sant’Eugenio venne in Inghilterra nel 1850 e nel 1857. Tutto suscitò in lui interesse e ammirazione: l'organizzazione perfetta dei trasporti e la loro rapidità, la delicatezza estrema dei vescovi e dei loro cattolici, l'accoglienza entusiastica delle folle, le opere numerose e dinamiche degli Oblati.

Lo stesso interesse e la stessa ammirazione che provo oggi. Gli Oblati si fanno anziani e diminuiscono di numero, ma vanno avanti con coraggio e lavorano con impegno, coinvolgendo molti laici nei progetti missionari.

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