giovedì 13 giugno 2013

La montagna della Sainte Victoire e la vita angelica

La montagna di Sainte Victoire domina la Provenza. Sulla cima, 1000 metri, si erge l’alta croce della Provenza. Le scritte sul basamento, in greco, latino, francese e provenzale, ricordano che dalla croce irradia la luce, sgorga il sangue di Cristo e si manifesta la misericordia di Dio Amore, e che la Provenza di prostra letteralmente ai suoi piedi.
Poche centinaia di metri più in basso l’antico monastero, arrampicato tra le rocce nude, sospeso tra cielo e terra. Già nel 1200 vi era una cappella, forse costruita su un tempio dei tempo dei Romani, con alcune grotte di eremiti. Nel 1600 fu costruita una nuova chiesa e un piccolo monastero.
Solo salito lassù con gli “Amici di Sainte Victoire”, una associazione che cura il restauro e la manutenzione dell’antico sito. Ogni giovedì vanno a lavorare (ma non bisogna dire questa parola! Vanno per… divertirsi). Oggi, tra una ventina di uomini e donne indaffarati con badili e picconi, c’era anche l’idraulico che si è portato a spalla attrezzi e materiale più vario per sistemare la presa d’acqua dalla cisterna. Alcuni di loro sono anche “Amici degli Oblati” e si prestano per tanti lavori nella loro casa di Aix.
L’altare della chiesa conserva le reliquie di sant’Eugenio. Una volta tornerò lassù per celebrare la messa.
Sulla cima rocciosa il vento è così forte che a stento si riesce a rimanere insieme. Tutto intorno la visione delle colline, dei monti, dei laghi della Provenza, un infinito orizzonte di verde sotto un cielo d’azzurro intenso.
La discesa che mi porta alla diga di Bimont è un tuffo nella macchia mediterranea, un effluvio di profumi forti di rosmarino, ginepro, pino mugo, assieme al bosso e agli arbusti fioriti.
Perché mai si saranno arrampicati lassù gli eremiti e i monaci di una volta, nella solitudine, tra rocce e dirupi? Giovanni Cassiano, che all’inizio del quinto secolo viveva poco lontano, nel monastero di San Vittore a Marsiglia, racconta l’esperienza di quell’antico monachesimo, fatto di intimità con Dio: «Liberi di vagare per immense solitudini, immersi in vasto silenzio, ci fu facile essere spesso rapiti in estasi; (...) io abbracciai con tutto l’ardore dell’anima i segreti della tranquilla solitudine, che è vita somigliante alla beatitudine degli angeli».

Sulla montagna della Sainte Victoire senti un po’ la beatitudine degli angeli…

1 commento:

  1. GRAZIE,GRAZIE, GRAZIE...............
    E' SEMPRE PIACEVOLE CONDIVIDERE,
    CI ARRICCHISCE TUTTI.

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