lunedì 10 giugno 2013

La vendetta disarmata

Non si può tornare a casa da un viaggio senza un souvenir. Anche questa volta, lasciando la Corsica, ho cercato qualcosa di caratteristico. L’oggetto più comune sono i magnifici coltelli a serramanico, con scritto sulla lama “Vendetta corsa”, ricordo di antiche faide che incancrenivano i paesi isolati tra le montagne. I rancori si alimentavano con il pane che le mamme davano ai bambini: “Mangia e diventa grande, così potrai vendicare il papà ucciso”.
Storie di tempi andati, che oggi fanno parte del folclore. Me le hanno rievocate la gente del posto durante una visita ai luoghi dell’“Apostolo della Corsica”, il missionario Carlo Domenico Albini che, nella prima metà dell’Ottocento, passava per i villaggi ad annunciare il Vangelo e a disarmare le vendette. Si ricordano ancora gli epiteti coniati per alcuni villaggi: Canale-di-Verde, “paese sanguinario” (500 abitanti, al tempo di Albini, con venti morti ammazzati in quattro anni); Letia, “modello di notorie uccisioni”… Dopo il passaggio del santo le famiglie nemiche, rintanate per anni in casa, in stato di guerra civile, si vedevano insieme a passaggio per la via del paese.
Storie di altri tempi. Eppure la cronaca di casa nostra continua a mostrarci scene di vendetta che, con ferocia inaudita, si perpetrano sui marciapiedi di casa nostra. È una vendetta che desta l’esecrazione pubblica, mentre passa sotto silenzio, nella più assoluta indifferenza, un’altra non meno terribile vendetta strisciante, che si esprime in piccole ripicche, stalking, volgari diti medi innalzati minacciosi, e che si alimenta di sordi rancori, di voglia di farsi giustizia da soli, di “te la farò pagare”. Vendetta socialmente pericolosa come quella che spara o accoltella, perché inquina cuore e rapporti, ingenerando malessere e violenza diffusa.

“Padre ricunciliatore – ho sentito cantare in lingua corsa riferendosi al missionario dell’800 – / Ch’elle sianu finite / Oramai per favore / Fra noi corsi e lite / Dacci di Diu l’amore / E saranu suppillite”. Anche il 2000 invoca persone che portino di Dio l’amore, magari con piccoli gesti semplice, come  soprassedere agli sgarbi ricevuti, rispondere con un sorriso a un insulto... anche così si disinnesca il clima di odio e di vendetta.
(Foto del mio recente viaggio in Corsica)

1 commento:

  1. GRAZIE PADRE FABIO:
    DEL COMMENTO DI QUESTI VIAGGI,
    CI FA AMARE PERSONE E LUOGHI!!!.

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