venerdì 28 giugno 2013

L’opinione pubblica e la convinzione personale

Sembra di vederlo, Pietro, sempre impulsivo
che alza la mano: "Io lo so chi tu sei!"
Paolo sognava la Spagna e forse vi è stato. Non avrebbe mai sognato l’Irlanda (vi sono appena tornato dall’Inghilterra), dove nemmeno i Romani avevano messo piede. È la sua festa, che sempre mi attrae.Quest’anno mi attrae di più Pietro, forse perché già domenica scorsa abbiamo letto nel Vangelo la sua risposta audace alla domanda di Gesù: “E voi, chi dite che io sia?”.
Prima Gesù si informa sull’opinione pubblica: cosa pensa di lui la gente. È importante sapere cosa la gente pensa. Quando posso la mattina mi piace ascoltare la rassegna stampa di radio 3, perché si possono percepire i pareri e gli umori diffusi. Anche Gesù si mostra interessato a cosa pensa la gente e i discepoli appaiono ben informati. Occorre tanto rispetto per le idee altrui.
Questo non esimine dal maturare delle convinzioni personale, senza lasciarsi condizionare dalla mentalità comune, che a volte può coincidere a volte divergere dalla nostra. Occorre il coraggio e la libertà delle proprie idee.
L’idea su Gesù nasce dalla frequentazione della sua persona. Pietro ha potuto esprimere l’idea giusta perché lo seguiva, stava con lui, aveva imparato a conoscerlo. Non gli bastavano le opinioni che sentiva dire sul Maestro, lui si era fatta una sua convinzione personale, anzi gli veniva rivelata dal Padre.
Sì, conoscere Gesù è frutto di una ricerca appassionata e costante, che può durare una vita intera, e insieme è un dono che viene dall’alto, una rivelazione.

L’idea su Gesù è quella che determina la vita.

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