mercoledì 12 giugno 2013

Petite Soeur Magdeleine a Le Tubet

“Mi ha preso per mano… e l’ho seguito ciecamente”.
Si chiude con queste parole il libro della vita della Piccola Sorella Maddalena di Gesù, che ho letto d’un soffio.
Mi ha condotto prima in Algeria, nel deserto, tra gli arabi e i beduini, luoghi dove ella avrebbe voluto passare tutta la vita. Poi, la svolta: gli orizzonti si allargano e proprio qui in Provence, il 26 luglio 1946, comprende che la Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù, fino ad allora consacrata esclusivamente all’Islam, avrebbe dovuto trasformarsi in “Fraternità universale, consacrata al mondo intero”. Così il libro mi ha condotto attraverso tutti i continenti dove la Piccola Sorella Maddalena si è recata per accendere “scintille d’amore” per incendiare il mondo intero, e dove ha lasciato centinaia di piccole fraternità di suore che vivono e lavorano con semplicità accanto alla gente semplice: sono loro le “scintille d’amore” che suor Maddalena ha lasciato ovunque è passata.
Ha viaggiato anche nell’Est europeo, in Cina, in Vietnam, attratta dai Paesi comunisti, lasciando anche lì “scintille d’amore”, presenze silenziose delle sue suore. Ma avrebbe voluto fare tanto di più questo mondo chiuso alla religione, e che continuava ad ergere barriere; era il suo sogno. Il muro di Berlino cadde il giorno dei suoi funerali! Aveva dato la vita perché il fuoco del Vangelo non conoscesse barriere.
Soprattutto il libro mi ha accompagnato lungo il cammino interiore di questa donna straordinaria, innamorata di Gesù, che avrebbe voluto fare innamorare tutti di lui, facendosi vicina alle persone più semplici, più emarginate, senza escludere nessuno, condividendo la vita di tutti: “Vivere immersa nella massa umana come lievito nella pasta”.
“Vorrei amare tutti le persone del mondo intero... Vi supplico, amate tutti… i ricchi e i poveri… i grandi e i piccoli. Abbiate un amore di predilezione per i più poveri… ma amate anche i ricchi… Amate i vostri fratelli, tutti i vostri fratelli, senza riserva e senza eccezione, con l’Amore di Cristo che soffre e muore sulla croce per tutti gli uomini”
Una donna che continuava a ripetere alle sue suore che, prima di essere religiose, avrebbero dovuto essere “perfettamente e interamente umane e cristiane”: “Siate un sorriso sul mondo…”
L’amore che ha ovunque diffuso aveva una chiara metà: l’unità: “Non bisogna accontentarsi di parlare d’amore fraterno. Occorre parlare d’unità nell’amore perché sempre più mi rendo conto che questo è lo spirito più puro del Vangelo, lo spirito più puro di Cristo, che nel suo ultimo messaggio prima di morire ha detto: Che siano uno come noi siamo uno, io in essi e tu in me perché siano consumati nell’unità”.
“Se mi si desse una sola parola per definire la missione della Fraternità, direi: unità”; così nel suo diario, il 31 agosto 1954.

Ho letto questo libro d’un fiato dopo aver visitato la famosa casa a Le Tubet, qui ad Aix-en-Provence, che la Piccola Sorella Maddalena aprì nel 1941 come luogo di formazione delle prime ragazze che volevano seguirla. Da allora questa casa è diventata un centro importante per tutte le Fraternità delle Piccole Sorelle di Gesù. Qui ha vissuto ed è morto René Voillaume, fondatore dei Piccoli Fratelli di Gesù.

Adesso vi sono molte suore anziane, tornate qui per gli ultimi alla della loro vita dai Paesi più lontani. Ho celebrato loro la messa. Nel Vangelo del giorno Gesù raccomandava di andare ovunque ad annunciare il suo Regno, con semplicità, povertà, leggerezza. Negli occhi di queste suore anziani ho visto brillare la semplicità e la gioia evangelica chiesta da Gesù ai suoi discepoli.

Nessun commento:

Posta un commento