domenica 8 dicembre 2013

Immacolata

“Rallègrati, piena di grazia”. Come è possibile che tu sia piena di grazia? Vergine figlia di Sion, stirpe di una umanità piena di violenza e di peccato, in attesa di luce e di salvezza che da sola non potrà raggiungere, come sei nata così bella, così pura, senza peccato? Un albero cattivo non può produrre frutti buoni, da dove sei dunque venuta? Non puoi esserti generata da te stessa piena di grazia.
Piena di grazia perché Dio t’ha ricolmata del suo amore. Lo sei perché ne sei stata riempita di ogni dono, d’ogni bellezza, perché “hai trovato grazia presso Dio”. Cosa possedevi per attirare tanto dono? Meriti speciali? Oppure sei piena di grazia soltanto per la pura gratuità dell’Amore che ama per il solo motivo che è amore e crea l’oggetto del suo amore entro e fuori di sé? Ti ha fatta così, bellezza delle bellezze, per suo puro diletto. Si è creato il suo paradiso nel quale riposare.
Ti guardo stupito. Sei frutto nostro eppure non una delle nostre cellule mortali ti è stata trasmessa. Mistero e miracolo di un Dio che non conosce tempo e che, nel tempo, retroattiva il dono che sulla croce sgorgherà dal cuore squarciato del Figlio tuo. Egli ti genera prima che tu possa generarlo. Ti genera Immacolata perché tu possa generare lui che, fattosi peccato per noi, non ha conosciuto peccato.

Ti guardo e in te vedo splendere l’umanità nuova, quella che il Figlio tuo ha generato lassù sulla croce, quando ti ha generato: la Chiesa, umanità “senza macchia né ruga, splendore di bellezza”. Tu la Madre, lei la Sposa che Cristo ha amato e per la quale ha dato se stesso, così da renderla santa come tu sei santa, immacolata come tu lo sei. Ci vediamo rispecchiati in te, con te “scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità”.

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