martedì 7 gennaio 2014

Con Papa Francesco ancora novità


La rivista Time riconosce Francesco “Personaggio dell’anno” 2013. La banca vaticana è regolata da nuove norme per una maggiore trasparenza e pubblica, per la prima volta in 125 anni di storia, i numeri della sua attività, incassando l’apprezzamento della Banca centrale europea. Due segnali positivi, tra i molti, che mostrano la crescente fiducia verso i “vertici” della Chiesa. Indubbiamente il “fenomeno Bergoglio” continuerà anche quest’anno a raccogliere consensi.
La prospettiva per il futuro della Chiesa, aperta da papa Francesco, non va tuttavia nella direzione di ricerca di attenzione o di convergenza verso il centro, ma in direzione della periferia; non un’azione centripeta, autoreferenziale, ma centrifuga, di “missione”. L’Evangelii gaudium appare programmatica al riguardo: «Avverto la necessità – scrive il papa –  di procedere in una salutare “decentralizzazione”» (16), nella convinzione che «un’eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria» (32). Concretamente chiede una maggiore assunzione da parte delle Conferenze episcopali delle dovute autonomie e della piena responsabilità. La plenaria della CEI in gennaio è chiamata a scelte precise in questa direzione.

La decentralizzazione auspicata da papa Francesco va ben al di là del mondo ecclesiastico: investe l’intero popolo di Dio, a cominciare dalla «carne sofferente di Cristo nel popolo» (24). La Chiesa è ormai irreversibilmente in cammino verso un cambiamento di paradigma che la porta sempre più «in uscita» tra la gente comune, a «mescolarsi» con essa, a «partecipare» alla «marea un po’ caotica», fino a trasformarla «in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio» (87). Riportare la gente ad essere «autore principale, soggetto storico»  di un processo di cambiamento della società e non più «una classe, una frazione, un gruppo, un’élite. Non abbiamo bisogno di un pro­getto di pochi indirizzato a pochi, o di una mino­ranza illuminata o testimoniale che si appropri di un sentimento collettivo» (239). Non è populismo, è la riscoperta e la piena valorizzazione del popolo di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento