domenica 23 febbraio 2014

Anagni, una sorpresa

Un autentico gioiello sia per l’architettura sia soprattutto per gli affreschi del 1100-1200. La cripta della cattedrale è un capolavoro inatteso e che lascia incantati. Per trovare qualcosa di simile occorre andare a Subiaco.
Quante volte dall’autostrada per Napoli ho visto in lontananza Anagni, lassù sulla collina. Eppure soltanto oggi pomeriggio, per la prima volta, sono andato a visitare questa città medievale, a due passi da Roma, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Si presenta come le altri cittadine laziali, interamente in pietra, con strade e vicoletti ricchi di colonne, capitelli, bifore, arcate, in una fantasia libera e creativa. Con la cattedrale il palazzo di Bonifacio VIII, il palazzo comunale, le mura ciclopiche… e un gioiellino come casa Barnekow del 1200, davanti alla quale non si può resistere alla tentazione di una foto.
Città natale di quattro papi, nella quale essi hanno anche dimorato a lungo. L’ultimo Bonifacio VIII, immortalato da Dante nella Divina Commedia, dove lo ricorda per ben tre volte, nell’inferno dove lo si aspetta, dato che il papa era ancora in vita!; nel purgatorio, dove si predice l’affronto di Anagni; nel paradiso dove san Pietro stesso gli rivolge una violenta invettiva.
Ciononostante Dante, da buon credente, non può fare a meno di riconoscere anche in questo papa il Vicario di Cristo, formula apparsa pochi anni prima e che proprio Bonifacio VIII aveva reso definitiva nella bolla Unam Sanctam (prima il papa era detto vicario di Pietro 
vicario del principe degli apostoli):
veggio in Alagna entrar lo fiordaliso,
e nel vicario suo Cristo esser catto.
Veggiolo un'altra volta esser deriso;
veggio rinnovellar l'aceto e 'l fele,
e tra vivi ladroni esser anciso
(Purgatorio, XX, 85-90)
Ma a me piace ricordare Bonifacio VIII come il papa del primo anno santo, quello del 1300.
Adesso so perché ai papi di allora piaceva risiedere ad Anagni.

Nessun commento:

Posta un commento