martedì 25 marzo 2014

La gioia della chiamata



Una parola, con tre timbri diversi, riecheggia in questo giorno di festa dell’Annunciazione:
“Ecco io vengo, Padre, a compiere la tua volontà”. Così Gesù, venendo sulla terra. Chissà con quale slancio e con quanta gioia il Figlio di Dio ha risposto alla chiamata del Padre. Gli era ben chiara: sarebbe venuto tra noi per annunciare la buona novella, per operare la salvezza, per aprirci le porte del cielo.
“Eccomi, si compia in me la tua volontà”. È l’eco di Maria alle parole di Gesù. All’inizio un grande turbamento, alla fine una profondissima gioia: diventare Madre di Dio! Le era chiarissima la vocazione a cui era chiamata: dare vita alla Parola.
Era il terzo protagonista che dice il suo sì pieno e convinto alla volontà di Dio? Dovremmo essere noi! Papa Francesco, nella sua Evangelii gaudium, ha denunciato che “molti operatori pastorali… non sono felici di quello che sono e di quello che fanno, non si sentono identificati con la missione evangelizza­trice”; ed invita: “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”.
Possiamo immaginare un Gesù e una Maria rassegnati a fare la volontà di Dio? Perché dovremmo esserlo noi? Certo che nell’orto degli ulivi per Gesù non è stato facile dire di nuovo il suo sì, e neppure a Maria ai piedi della croce. Erano martiri! Non certo rassegnati…

Oggi è la festa del nostro sì pieno, convinto, che si innesta in quello di Gesù e di Maria.

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