sabato 5 aprile 2014

Esperienze di santità generatrici di analoghe esperienze



Con il gruppo “Progetto Zattere” di Ciampino, visita alla Chiesa del Gesù e alle stanze di sant’Ignazio. Visita per che cosa? Perché l’arte qui è spropositata, strabocca da ogni angolo, e il bello è bello, attira di per sé, non ci si stanca mai di guardarlo e riguardarlo.
Ma in fondo con è questa la motivazione più vera di una mattinata spesa in questi luoghi. Siamo venuti attratti da un’esperienza, quella di sant’Ignazio di Loyola, d’altro ordine di bellezza, quella che tra l’altro ha ispirato l’arte e ne è alla sua origine.
Ho pensato a quanti, prima di noi, hanno compiuto questo breve percorso - poche decine di metri – così carico di un itinerario di vita dagli orizzonti infiniti, a cominciare dai santi Francesco Borgia, Luigi Gonzaga, Stanislao Kostka, Filippo neri, Carlo Borromeo, Francesco di Sales… Non ultimo Eugenio de Mazenod, che nel suo diario romano scriveva: “Sempre con un grande sentimento di devozione prego in questo santo luogo. Non posso dimenticare la grazia che vi ho ricevuto nel tempo del mio primo viaggio a Roma, quando avevo così grande bisogno della protezione di tutti i santi che andavo a invocare in ciascuno dei loro santuari. Che messa fu quella che vi celebrai! Non ne conto che 4 o 5 nella mia vita in cui ho provato questo genere di grazia!”


Le poche pagine di Ignazio a cui i nostri attori hanno ridato voce, giustificano l’attrazione per questo luogo e il desiderio di condividere l’esperienza di santità. Così, da questo breve spazio nel quale si sono succedute, condensate, compenetrate testimonianze di santi, sorge un appello ad ogni visitatore perché offra il suo ulteriore apporto personale a tanto spessore di vita. È il fascino e il segreto di tutti i “luoghi santi”.

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