domenica 6 aprile 2014

Meditazione sulla croce / 5




“L’unione tra i figli degli uomini e Gesù Cristo è stata sancita dalla Croce e sulla Croce, che è il luogo che ci unisce a Lui e che ci rende partecipi dei suoi meriti, come se fossimo morti con Lui” (Sant'Eugenio, Lettera pastorale, Quaresima 1860).


Sant’Eugenio aveva deciso di dedicarsi all’opera delle missioni popolari perché voleva ricostruire spazi di umanità nuova, riconciliare, cristiana. La croce ne era lo strumento. Per questo ogni missione si chiudeva con una grande cerimonia nella quale, all’inizio del paese o della città, di poneva una grande croce.
Anche oggi la croce del Calvario, eretta al termine della missione del 1820, domina Marsiglia e quella della rotonda Aix, eretta al termine della missione dello stesso anno, è alle porte della città. Ho visto croci piantate dagli Oblati in tanti paesi della Provenza. 

Padre Jetté commentava: «Siamo invitati a considerare la croce, la sofferenza di Cristo non soltanto in noi ma anche negli altri. Il nostro desiderio è “che gli uomini, nei quali continua la sua passione, conoscano anche la potenza della sua risurrezione”. Questo ci ricorda la riflessione di Pascal: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo: in questo spazio di tempo non possiamo dormire”».

Nessun commento:

Posta un commento