mercoledì 27 agosto 2014

Monica: esaudita oltre ogni aspettativa


Sono tanti i modi di camminare per Roma. Puoi lasciarti ammaliare dai negozi, dai tavoli di ristoranti e trattorie che dilagano su marciapiedi e piazze, dai turisti che valgono quanto i monumenti, dagli angoli nascosti e romantici, dalle luci e le ombre con cui il sole si diverte a colorare in modo sempre nuovi cornicioni e squarci di cielo.
Questi giorni mi ha attirato una lapide che ricorda Mary Ward venuta a Roma dall’Inghilterra che con le sue Dame inglesi apre una scuola per le ragazze del rione Monserrato. Un’altra lapida lascia ai posteri la notizia che Luigi Gonzaga, venuto da Mantova il 20 novembre 1585, fu ospite in quel palazzo di via della Scrofa 1991, del cugino Scipione Gonzaga. Più in là si ricorda che Giuseppe Calasanzio, venuto dalla Spagna in cerca di fortuna, l’ha trovata incontrando i ragazzini di strada per i quali dà vita a scuole gratuite, allora dette “pie”…
Non c’è rione o piazza o vicolo che non ricorda che in santo, venuto dal capo del mondo, è stato qui, ha fatto questo, ha fatto quello… Che itinerari di santità potremmo percorrere per le strade di Roma.
Oggi è la volta di Monica, che è venuta dal Nord d’Africa per morire all’allora porto di Roma, Ostia antica, in procinto di tornare in patria. Aveva chiesto ai figli Agostino e Navigio che la seppellissero dove avrebbero voluto, tanto per lei niente aveva più valore. Per mille anni è stata in un bellissimo sarcofago a Ostia. Poi è stata trasportata nella chiesa di Sant’Agostino, costruita alla fine del 1400.
Una chiesa meravigliosa quella di sant’Agostino, la prima chiesa del Rinascimento a Roma, con la sua bella facciata rivestita del travertino di cui è stato svestito il Colosseo.
Dentro la Madonna del Sansovino, quella del Caravaggio, l’altare del Bernini… Ma oggi vado dritto nella cappella che, in un sarcofago verde – l’antico è ancora lì, su di un lato – conserva il suo corpo. È il momento di leggere le sue ultime parole rivolte al figlio Agostino: “Non trovo ormai più alcuna attrattiva per questa vita. Non so che cosa io stia a fare ancora quaggiù e perché mi trovi qui. Questo mondo non è più oggetto di desideri per me. C’era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire. Dio mi ha esaudito oltre ogni mia aspettativa, mi ha concesso di vederti al suo servizio e affrancato dalle aspirazioni di felicità terrene. Che sto a fare qui?”.


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