sabato 11 ottobre 2014

I colori d’autunno in Polonia e uno sguardo al cielo




Appena l’aereo ha toccato terra, i polacchi, la quasi totalità dei passeggeri, sono esplosi in un fragoroso applauso, come facevamo noi italiani anni fa. L’ho considerato come un caloroso benvenuto rivolto a me.
Ed eccomi ancora una volta in Polonia. L’autunno è avanzato, con i suoi colori vivissimi che non posso fare a meno di fissare subito sulla carta. Sono su un lago silenzioso – pur stando in città –, attorniato da boscaglie di canne, con un cielo grigio che contrasta con i colori caldi degli alberi nel parco di casa.
Mentre cammino sullo stretto sentiero al bordo del lago, ripenso all’ultimo giovedì a Sant’Eustachio, appena due giorni fa, dove il colloquio con Luca Fiorani, fisico dell’ENEA, ha aperto squarci arditi come soltanto gli scienziati sanno fare, lasciandoci incantati davanti alle meraviglie del cosmo. Mi ritorna la famosa frase di Wittgenstein: “Anche quando la Scienza avesse dato risposta a tutte le sue domande, non avrebbe ancora risposto alla domande esistenziale dell’uomo”. Lo stormo di colombi che, compatto, continua a volteggiare nel cielo, mi obbliga ad alzare gli occhi al cielo. Lo fanno anche gli astronomi, ma forse lo sguardo umano può giungere più lontano dei più potenti telescopi…


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