venerdì 17 ottobre 2014

Una rivista Oblata per l’Ucraina e i rapporti interpersonali

Alcune pubblicazioni degli Oblati del'Ucraina
Parte dello staff della rivista polacca


Il centro di comunicazioni di Kiev, ha 13 anni ed stato fondato dai vescovi dell’Ucraina dopo la visita di Giovanni Paolo II in Ucraina nel 2001. Fu presto affidato agli Oblati. Lavorano con loro anche laici e suore.
Oggi comprende un canale televisivo, agenzia stampa, sito internet, pubblicazione di libri, una rivista per i bambini e una per i ragazzi…  
Ed ora è nata finalmente “Голос Місій” (“La voce della missione”) la rivista oblata dell’Ucraina. Sono apparsi i primi due numeri. L’idea è di informare gli amici e le persone che aiutano le missioni oblate.

Una dopo l’altra, in questi giorni continuiamo a passiamo in rassegna le varie riviste missionarie degli Oblati e insieme progettiamo il futuro, per rendere gli strumenti della comunicazione sempre più rispondenti all’evangelizzazione: un’impresa immane e fascinosa. 
Sant’Eugenio ne sarebbe contento… ma continuerebbe a ripetere: “Dio benedice e accompagna con la sua potente grazia il ministero più sublime di tutti i ministeri, quella della parola…”. E racconterebbe una delle sue tante esperienze: “Proprio oggi, una persona, di quelle che hanno abbandonato Dio, entrando in chiesa per pura curiosità mentre predicavo, è stata sconvolta dalla grazia. Aveva giurato di non confessarsi più e il demonio, al quale si era consegnato, gli aveva ispirato la volontà di abbandonarsi alla vita più licenziosa sia per seguire le cattive inclinazioni della natura sia per disprezzo alla religione a cui rinunciava. Ebbene! Stando in ginocchio tutto il tempo che parlavo e rinunciando alla sua orribile decisione, che già aveva troppo seguito, si arrende alla grazia e, rientrando in episcopio, la trovo lì per ricevervi la mia direzione nella nuova vita che aveva deciso di seguire. Come non riconoscere il dito di Dio in avvenimenti simili!”.
I rapporti personali rimangono insostituibili. Mi colpisce il fatto che i presenti a questo incontro delle riviste europee, pur essendo tutti strainseriti nel mondo dei media, affermino che l’esperienza più bella che stanno facendo è quella di conoscere a tu per tu persone incontrare soltanto attraverso internet.

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