domenica 9 novembre 2014

Santa Maria della Vittoria canta ancora vittoria



Il matrimonio di un amico mi ha portato nella chiesa di santa Maria della Vittoria. L’occasione per una passeggiata lungo la dritta via XX settembre che da Porta Pia porta fino al Quirinale, sotto un intenso e gradito luminosissimo sole. La storica giornata del XX settembre 1870, con l’entrata dei Bersaglieri attraverso la braccia di porta Pia, dà il nome alla strada. Lontano, all’altro estremo della porta, si vede l’obelisco di piazza Quirinale posto da Giulio II. Ai Bersaglieri bastava una bella passeggiata, come ho fatto io, per giungere alla residenza del Papa Re. A differenza di me trovarono ville sparse nella campagna. Oggi la strada è fronteggiata dagli imponenti palazzi ministeriali costruiti a fine Ottocento. Nella bella piazza san Bernardo, a metà della via, il grande fontanone del Mosè, la chiesa rotonda di san Bernardo, la chiesa di santa Susanna e quella di santa Maria della Vittoria: basterebbe una piazza così per fare una città!

La chiesa di santa Maria della Vittoria anche questa mattina ha attratto centinaia di visitatori, che vanno difilato a fotografare l’estati di santa Teresa d’Avila, uno dei capolavori del Bernini, per poi scappare via (Nessuno degna di uno sguardo la scultura che le fa da pendant nella cappella opposta, con un angelo che sveglia san Giuseppe dal sonno. Il povero Domenico Guidi aspettò che morisse Bernini per scolpirla… aveva ragione!). Ma è tutta la chiesa che merita di essere goduta con calma, uno dei più puri esempi di barocco classico, ricca di stucchi, di marmi preziosi e di ori. La sua fortuna è dovuta alla battaglia di Praga del 1620. Una battaglia sfortunata, combattuta tra cristiani che si facevamo guerra: cattolici da una parte, protestanti dall’altra. La vittoria dei cattolici fu attribuita ad un’immagine della Madonna, sfigurata dai protestanti e poi portata trionfalmente a Roma, proprio in questa chiesa. In sacrestia grandi pitture illustrano le armate schierate l’una contro l’altra. Il dialogo ecumenico era di là da venire.

Oggi invece il dialogo ecumenico l’ho visto sotto i miei occhi: si sono sposati un cattolico e un’ortodossa. La piccola immagine della Madonna posta sull’altare maggiore ha cantato nuovamente vittoria, non per la sconfitta degli eretici, ma per la loro comunione.


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