lunedì 1 dicembre 2014

Anselmo Maria Trèves, una vita con la Madonna



Recitava il rosario in italiano, in francese, in latino, in greco. Spesso lo si sentiva parlare da solo e chiamare: “Maria, Maria”. Insomma era proprio un matto!
Nativo della Val d’Aosta, p. Anselmo Maria Trèves entrò tra gli Oblati appena dopo essere stato ordinato sacerdote. Terminato il noviziato in Francia viene mandato a S. Maria a Vico, poi a Maddaloni, Roma, Treviso, Napoli e infine di nuovo a Roma dove muore il 21 maggio 1934, proprio come un santerello.
Lo abbiamo ricordato oggi, nella novena dell’Immacolata, per il suo amore particolare per Maria. Ne parlava sempre, sul pulpito, in confessionale, nelle lettere, durante i pellegrinaggi ai santuari mariani…

“La Madonna è l’ideale e la passione della mia vita… Ella è tutta la mia felicità, il luogo del mio riposo, la gioia del mio povero cuore… Consacrati a Maria, dobbiamo prender di mira le alture; non contentarci del bene, ma aspirare al meglio, non riposarci nel perfetto, ma avere in vista il più perfetto… Nel Cuore della Madre impareremo ad imitare il Cuore mi­te e umile di Gesù, troveremo il fuoco interiore che ci purifi­cherà, ci libererà da tanta zavorra affinché si realizzi anche per noi il quotidiano augurio sacerdotale: in alto i cuori!”

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