sabato 11 luglio 2015

La leggerezza dell’apostolo

“Non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche”.

Partono leggeri per la loro missione, gli apostoli di Gesù. Hanno soltanto il bastone e i sandali, per andare più veloci e sicuri.
Ma vanno a due a due, perché bastano due persone perché Gesù sia con loro: «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (cf. Mt 18, 20).
Non hanno niente, e hanno tutto: Gesù in mezzo a loro. È lui la loro fortezza.
Non possiamo riporre la fiducia in strumenti potenti, in apparati organizzativi, ma soltanto in Dio. David, prima di andare contro Golia, si tolse l’armatura pesante che Saul gli aveva messo indosso, e incontrando il Filisteo proclamò: «Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti» (1 Sam 17, 45). Gedeone dovette sbarazzarsi del forte esercito di più di 20.000 uomini, fino a ridurli a 300, altrimenti si poteva pensare che la vittoria sarebbe stata dell’esercito numeroso e non di Dio.
Per compiere la missione che Dio ci affida, sia quella che sia, abbiamo bisogno prima di tutto e soprattutto di Dio, che sia Lui a compierla. Per questo «a due a due», perché solo così Egli sarà in mezzo a noi e, ovunque andremo, lo porteremo con noi e lasceremo che sia Lui a parlare e a operare.


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